Il rinnovo del contratto per Forze Armate e Polizia relativo al triennio 2022-2024 è stato firmato il 18 dicembre 2024 e pubblicato di recente i Gazzetta ufficiale. L’accordo prevede aumenti medi di circa 190 euro lordi al mese. Sono inclusi anche importanti arretrati, destinati a compensare il ritardo del rinnovo.
Per gli anni 2022 e 2023, però, non spettano nuovi arretrati. Le somme relative a quei periodi sono già state versate tramite l’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) e con un anticipo contratto ricevuto nei mesi precedenti.
Quando arriveranno gli Arretrati
Secondo quanto emerso, il pagamento degli arretrati ancora dovuti dovrebbe avvenire tra marzo e giugno 2025. Tuttavia, la situazione è resa complessa dalla burocrazia e dai tempi lunghi di elaborazione di NoiPA.
Le ultime notizie confermano che a fine maggio 2025 dovrebbe essere emesso un cedolino straordinario da NoiPA. Questo cedolino includerà parte degli arretrati spettanti al personale. Secondo diversi sindacati, però, l’importo che sarà erogato potrebbe essere solo parziale. Alcune cifre potrebbero essere liquidate in una fase successiva.
Secondo quanto si apprende da fonti sindacali “la tempistica potrebbe subire variazioni in base ai processi amministrativi in corso”.
Aumenti stipendiali rinviati a giugno 2025
Gli aumenti sui minimi tabellari, ossia quelli direttamente sullo stipendio base, non saranno visibili già da maggio. NoiPA sta infatti completato l’elaborazione dei cedolini di maggio entro fine aprile. Non c’è stato quindi il tempo tecnico per caricare le nuove tabelle retributive.
Gli aumenti veri e propri saranno applicati da giugno 2025. Si tratterà di un adeguamento diretto sugli stipendi mensili, visibile già nei cedolini ordinari di giugno.
Sindacati in allerta: troppe incertezze
Le organizzazioni sindacali restano vigili. ASPMI, USMIA Carabinieri e altre sigle sottolineano l’esigenza di chiarezza sui tempi e sui metodi di pagamento.
La lentezza delle procedure sta alimentando il malcontento tra il personale, già provato dalle difficoltà economiche.
Molti operatori speravano di ricevere tutti gli arretrati in un’unica soluzione.
Invece, il rischio concreto è che il pagamento sia spezzettato, generando ulteriore incertezza.
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