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Docenti di Sostegno: con Questi Titoli Servono Ore Aggiuntive. Uscita la Decisione del TAR

Con una recente sentenza (n. 7169/2025), il TAR del Lazio ha riconosciuto la validità in Italia del titolo di sostegno conseguito all’estero, chiarendo importanti principi sulla libera circolazione dei professionisti in ambito europeo.

Vediamo i dettagli della decisione e cosa cambia per gli aspiranti docenti.

Il caso: il ministero contestava il titolo di sostegno romeno

La vicenda nasce dal diniego, da parte del Ministero dell’Istruzione, al riconoscimento di un titolo di specializzazione sul sostegno conseguito in Romania. Secondo il Ministero, il percorso formativo:

  • non era modulato per ordine e grado di scuola;
  • era privo di attività di laboratorio e tirocinio specifico.

Di conseguenza, l’amministrazione riteneva che vi fosse un’incolmabile differenza tra la formazione italiana e quella estera.

Titolo di sostegno conseguito all’estero è valido

Il TAR del Lazio, con la sentenza 7169/2025, ha però smentito l’interpretazione rigida del Ministero. Secondo il tribunale amministrativo, infatti:

  • il giudizio ministeriale è scarso di motivazioni e privo di elementi concreti;
  • le eventuali carenze del titolo di sostegno possono essere colmabili attraverso misure compensative, come:
    • corsi integrativi;
    • ore aggiuntive di tirocinio o laboratorio;
    • prove attitudinali.

Favorire la libera circolazione dei professionisti nell’UE

Il TAR ha sottolineato inoltre che l’opposizione incondizionata al riconoscimento del titolo, senza prevedere alcuna misura integrativa, viola i principi europei sulla libera circolazione dei professionisti. Bloccare il riconoscimento di un titolo straniero senza proporre adeguate misure compensative significa infatti ripristinare barriere tra i Paesi europei, contraddicendo le finalità delle norme comunitarie.

Questa decisione potrebbe costituire un precedente importante, anche per i titoli conseguiti in altri Stati membri dell’Unione Europea. Dopo tale sentenza, infatti, chi ha conseguito un titolo di sostegno in Romania o in altri Paesi stranieri potrà pretendere l’applicazione di misure compensative invece del rigetto automatico e chiederne il legittimo riconoscimento in Italia.

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