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Decreto PA: Stimato Aumento tra 150 e 250 Euro Mensili. Ecco Per Chi

Il nuovo Decreto-legge sulla Pubblica amministrazione, approvato alla Camera dei deputati e ora all’esame del Senato, segna una svolta epocale per i lavoratori del settore pubblico. In particolare, porta finalmente alla luce una delle tematiche più delicate e dibattute degli ultimi anni: la storica disparità di trattamento economico tra i dipendenti delle amministrazioni centrali e quelli degli enti locali. Con l’ok all’aumento del salario accessorio, molte buste paga sono destinate a crescere. Ma chi guadagnerà di più? E quanto? Vediamolo insieme.

Il Cuore del cambiamento: aumento del Salario Accessorio per gli Enti Locali

Una delle modifiche più significative introdotte dal decreto riguarda l’aumento del cosiddetto salario accessorio, ovvero quella parte della retribuzione che si aggiunge allo stipendio base e che premia produttività, responsabilità, turni disagiati, e altri elementi variabili.

Fino a oggi, i dipendenti degli enti locali – Comuni, Province, Regioni – si sono trovati in netto svantaggio rispetto ai colleghi dei ministeri o di altri organismi centrali dello Stato. Questa disparità ha spesso reso poco appetibile il lavoro nelle amministrazioni decentrate, contribuendo alla crescente difficoltà di reclutamento e alla perdita di competenze qualificate.

Con il nuovo provvedimento, viene data la possibilità agli enti locali di integrare le proprie risorse con fondi statali e utilizzare pienamente i margini di manovra previsti dal contratto collettivo, per aumentare il salario accessorio e ridurre il divario.

Stipendi più equi: cosa cambia in termini pratici

Ma quanto sarà l’aumento reale in busta paga? Le cifre precise varieranno in base all’ente di appartenenza, al ruolo ricoperto e alla disponibilità di risorse. Tuttavia, si stima un incremento medio che può oscillare tra i 150 e i 250 euro mensili netti per molti funzionari degli enti locali.

L’aumento non è automatico, ma legato alla capacità dell’ente di applicare le nuove norme, alla contrattazione decentrata e alla disponibilità delle risorse aggiuntive previste dalla legge.

Un settore che guarda ai giovani: le assunzioni di diplomati ITS

Un’altra misura che punta al futuro è quella relativa all’assunzione a tempo determinato di diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy). Questi giovani potranno essere impiegati nei ruoli di funzionari, colmando da un lato la carenza cronica di tecnici nella PA e, dall’altro, offrendo nuove opportunità professionali in un settore spesso percepito come poco dinamico.

Questa apertura ai diplomati ITS rappresenta un cambio di paradigma importante: non solo laureati, ma anche diplomati con competenze pratiche e specialistiche. Anche per loro, gli stipendi sono destinati a crescere nel tempo, grazie al riconoscimento progressivo delle loro competenze nella contrattazione integrativa.

Procedure più veloci e qualificate: RIPAM prende il timone dei concorsi

Uno degli ostacoli maggiori al rafforzamento della Pubblica amministrazione è sempre stato il reclutamento: concorsi lenti, poco selettivi, spesso scollegati dalle esigenze reali degli enti. Il nuovo decreto prevede un potenziamento della Commissione RIPAM (Riqualificazione della Pubblica Amministrazione), che avrà il compito di coordinare le procedure concorsuali.

Questo significa concorsi più snelli, mirati, con tempi ridotti e profili professionali realmente aderenti alle necessità operative della PA. Di conseguenza, anche la qualità delle nuove assunzioni aumenterà, così come la possibilità per i neoassunti di accedere a percorsi di carriera più gratificanti, anche dal punto di vista economico.

Un occhio alle aree fragili: più risorse per i territori colpiti da crisi

Il decreto dedica un capitolo specifico anche al rafforzamento del personale nelle zone colpite da emergenze: i territori interessati dal sisma del 2009 e del 2016, e quelli colpiti dalle alluvioni del maggio 2023 (in Emilia-Romagna, Marche e Toscana). Per questi enti locali, sono previsti fondi aggiuntivi e la possibilità di assumere personale con meccanismi semplificati.

Non si tratta solo di rafforzare gli organici, ma anche di garantire stipendi adeguati, per attrarre personale qualificato e assicurare la continuità amministrativa. In queste zone, l’aumento del salario accessorio potrà essere ancora più incisivo, grazie a specifici stanziamenti legati alla ricostruzione e alla gestione delle emergenze.

🧾 Tabella Riassuntiva – Aumenti Stipendiali nella Pubblica Amministrazione (Stime)

📌 Nota bene: Le cifre riportate sono stimate e orientative, basate su medie nazionali e scenari di applicazione tipici. Gli importi effettivi varieranno in base all’ente, all’anzianità di servizio e alla contrattazione decentrata.

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