Importanti novità per gli infermieri dalla Corte di Cassazione. Spetta un’indennità aggiuntiva a coloro che effettuano le operazioni di vestizione e svestizione della divisa prima della timbratura di entrata o dopo quella di uscita.
Vediamo meglio.
Vestizione e svestizione della divisa: spetta un’indennità aggiuntiva?
La Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su un tema molto dibattuto nel settore sanitario: il tempo dedicato alla vestizione e svestizione.
Il caso ha riguardato un’infermiera della Asp di Cosenza che chiedeva il pagamento di una somma pari a 9.528 euro a titolo di “indennità di vestizione” per il periodo intercorso tra giugno 2009 e settembre 2019. L’infermiera sosteneva di aver sempre svolto le operazioni di vestizione e svestizione fuori dall’orario di lavoro e, dunque, di aver diritto alla relativa retribuzione aggiuntiva.
La richiesta era stata inizialmente accolta dal Tribunale di Castrovillari, che le aveva riconosciuto un’indennità pari a 4.767 euro per via della prescrizione quinquennale.
Ma, successivamente, la Corte di Appello di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dalla Asp di Cosenza: l’indennità aggiuntiva non spetta. Decisione confermata anche dalla Corte di Cassazione.
Cosa stabilisce il CCNL Sanità riguardo il tempo divisa
Per capire i motivi alla base delle sentenze occorre vedere cosa stabilisce il CCNL del Comparto Sanità in merito al “tempo divisa”.
All’articolo 27 è previsto che per alcune categorie (come infermieri e OSS) il tempo destinato a vestizione, svestizione e passaggio di consegne rientri nell’orario di servizio, fino a un massimo di 10 o 15 minuti, purché coincida con le timbrature d’ingresso e uscita.
Il tempo impiegato per mettere e togliere la divisa è dunque parte integrante dell’orario di lavoro e come tale viene retribuito. Purché, come detto, risulti dalle timbrature effettuate e sia necessario per motivi di igiene e sicurezza.
Pertanto non spetta un’indennità aggiuntiva per il tempo divisa, a meno che le operazioni di vestizione e svestizione non avvengano al di fuori dell’orario di lavoro regolarmente timbrato.
La sentenza: il tempo è già incluso se coincide con le timbrature
Con la recente pronuncia, il giudice della Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello e ha ribadito il principio che il tempo impiegato per la vestizione è già retribuito se coincide con l’orario ufficiale di lavoro — cioè se il dipendente timbra e poi indossa la divisa prima di iniziare il turno operativo. In questo caso quindi non spetta alcuna indennità aggiuntiva.
L’assenza di una regolamentazione aziendale non può giustificare il pagamento automatico di un’indennità. Per la Suprema Corte, inoltre, è onere del lavoratore dimostrare che il cambio della divisa avvenga effettivamente al di fuori del turno. E nel caso preso in esame, l’infermiera calabrese non lo ha documentato.
Diverso è il caso in cui l’azienda imponga la vestizione prima della timbratura, facendola quindi avvenire fuori dall’orario registrato: in quel caso, si può configurare un lavoro non retribuito e quindi illegittimo.