Non manca molto alla metà del mese e al momento, Fim, Fiom e Uilm non hanno annunciato alcuna iniziativa di sciopero per maggio.
I tre sindacati, però, a fine aprile hanno inviato una lettera a Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica Confapi. Nel documento ribadiscono la sospensione degli straordinari, della flessibilità e di ogni iniziativa negoziale a livello aziendale con le Rsu.
Di sciopero non si parla, né di ulteriori iniziative per maggio.
USB ha proclamato lo sciopero il 23 maggio
L’unica proclamazione di sciopero a oggi è quella di USB, fissata per venerdì 23 maggio con 8 ore di stop. Il sindacato di base, che non siede al tavolo del rinnovo del CCNL, ha voluto approfittare della fase di rallentamento di Fim-Fiom-Uilm per mettersi al centro della scena e catturare l’attenzione dei lavoratori.
Gli impegni sindacali frenano la mobilitazione
A frenare la mobilitazione a maggio è probabilmente il calendario sindacale, ricco di altri impegni di carattere organizzativo e politico. Dal 28 al 30 maggio, la Fim Cisl sarà impegnata nel Congresso nazionale a Napoli, evento che impegna il sindacato nella fase preparatoria e che coinvolgerà migliaia di delegati. Certa la riconferma del Segretario Generale Fernando Uliano.
Contemporaneamente, la Fiom sta girando l’Italia per promuovere la partecipazione al voto sui cinque quesiti referendari sostenuti dalla Cgil, in programma per l’8 e 9 giugno.
Unità difficile sul fronte referendum
Il referendum è un tema divisivo tra le confederazioni. Daniela Fumarola, segretario generale della Cisl, ha parlato di “scelta sbagliata” senza dare indicazioni di voto.
La Uil non ha partecipa ai comitati né alla raccolta firme, ma invita comunque a votare. Sosterrà il sì all’abrogazione del Jobs Act e al quesito sulla sicurezza sul lavoro, lasciando libertà di voto sugli altri tre.
Ipotesi manifestazione a maggio, sciopero a giugno
Alla luce di questi impegni, è possibile che lo sciopero unitario venga rinviato a giugno. L’ipotesi non è affatto sgradita ai lavoratori che potranno così “prendere fiato”, economicamente parlando, dopo mesi di continue astensioni da 8 ore con connessa decurtazione dalla busta paga.
Per maggio, invece, prende corpo l’ipotesi di una semplice manifestazione nazionale come prima forma visibile di mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 30 giugno 2024 e ancora bloccato al tavolo con Federmeccanica e Assistal. La comunicazione ufficiale è attesa nelle prossime ore.