Il trattamento integrativo da 100 euro, conosciuto anche come ex Bonus Renzi, sta per essere accreditato. Migliaia di percettori NASpI hanno già visualizzato la data di pagamento nel proprio Fascicolo previdenziale.
L’importo atteso è di 100 euro, ma non sempre viene pagato per intero. Tutto dipende dai conguagli fiscali effettuati da INPS. Cerchiamo di saperne di più con questo articolo che riprende le ultime novità
Attenzione ai conguagli Irpef
INPS verifica ogni mese la posizione fiscale dei percettori, titolari NASpI. Se ci sono debiti verso l’Erario, l’importo del trattamento integrativo viene ridotto. Nei casi più gravi, può anche non essere erogato.
Per esempio, se il conguaglio fiscale è pari o superiore a 100 euro, l’INPS non paga il trattamento integrativo di quel mese. L’importo viene trattenuto per compensare il debito Irpef.
La data di accredito di Maggio
La data di accredito è il 14 maggio, visibile su molti Fascicoli previdenziali nelle ultime ore.

Ma attenzione: questo non garantisce l’accredito. Se il trattamento integrativo non è visibile nella sezione “Pagamenti”, è probabile che ci sia un conguaglio in corso.
Chi vede la data ma non riceve il bonifico il giorno previsto deve solo attendere. Il pagamento potrebbe essere stato bloccato per controlli o per recuperi fiscali. Le date di accredito non sono uguali per tutti e generalmente bisogna mettere in conto dei lievi slittamenti.
Dove controllare i dettagli
Per sapere se si ha diritto al bonus, basta accedere al portale INPS con SPID, CIE o CNS. Nella sezione “Fascicolo previdenziale del cittadino”, sotto la voce “Prestazioni”, è possibile consultare lo storico dei pagamenti.
Chi trova la voce “Trattamento integrativo” con data 14 maggio dovrebbe ricevere l’accredito quel giorno. Ma se manca l’importo, o compare un importo inferiore a 100 euro, è molto probabile che INPS abbia applicato un conguaglio.
Il trattamento integrativo è sempre a rischio taglio
Questo bonus non è fisso, nel caso qui in esame l’importo è di 99,15 euro. Dipende da tanti fattori: redditi percepiti, conguagli fiscali, cumulabilità con altre indennità. Anche se, una volta apparso nel Fascicolo, non può subire variazioni o essere azzerato: l’importo che verrà accreditato sarà quello visualizzato.
Molti beneficiari, soprattutto quelli che hanno lavorato più mesi nell’anno precedente, rischiano trattenute alte nei primi mesi dell’anno. Ecco perché il trattamento integrativo può risultare incostante.
Inoltre la riduzione dell’importo può essere anche conseguenza del calendario: i mesi di 30 giorni sviluppano un importo più basso di quelli con 31 giorni.