Il segretario generale della FIOM-CGIL, Michele De Palma, lancia l’allarme: la proposta di Federmeccanica e Assistal è un attacco frontale ai lavoratori e al sindacato. Le sue parole, rilasciate al Corriere di Bologna nell’edizione del 9 maggio, mettono in luce la strategia padronale di evitare qualsiasi aumento salariale fisso e garantito.
Secondo De Palma, i lavoratori rischiano di scoprire solo a giugno quale sarà il loro reale aumento in busta paga, come con un “gratta e vinci”. Una condizione di incertezza che pesa sul futuro di circa 2 milioni di metalmeccanici.
Inflazione zero, aumenti zero: la proposta che scarica tutto sui lavoratori
Il punto centrale è il meccanismo dell’IPCA-NEI, l’indice che esclude dal rilevamento l’andamento dei prezzi dei beni energetici importati. È su questo parametro che, in base alle intese esistenti con Federmeccanica e Assistal, si basa la clausola di garanzia prevista dal CCNL. La clausola di garanzia ha però un ruolo, appunto di tutela, rispetto agli aumenti retributivi concordati e non di sostituirsi ad essi. Come propongono da mesi gli Industriali.
In questo modo – sottolinea De Palma al quotidiano bolognese, “se l’inflazione è zero, anche l’aumento sarà zero”. E i lavoratori non avrebbero nessun aumento.
Una logica che, secondo il segretario FIOM, che nella piattaforma con FIM e UILM ha chiesto 280 euro, scarica tutto il rischio dell’inflazione e della crescita salariale sui lavoratori, lasciando le aziende libere da qualsiasi impegno vincolante sulle dinamiche retributive. In linea teorica, ma anche pratica, col meccanismo proposto da Federmeccanica e Assistal se l’inflazione fosse zero per 4 anni i lavoratori non ricevebbero nessun aumento.
Anche Confapi si allinea: nessun aumento certo per i lavoratori della meccanica
Non solo Federmeccanica e Assistal. Anche Unionmeccanica Confapi, per il contratto delle piccole medie imprese, si è posizionata sulla stessa linea: nessuna apertura verso incrementi fissi e certi.
Una “contropiattaforma da prendere o lasciare”, denuncia De Palma, che è stata persino affissa nei luoghi di lavoro, aggirando il ruolo del sindacato e ignorando il mandato democratico dato dai lavoratori nella presentazione della loro piattaforma.
Le stime di giugno: appena 27 euro di aumento al livello C3
Intanto, le proiezioni basate sull’IPCA-NEI calcolato da ISTAT per il 2024 indicano che l’aumento previsto per giugno 2025 al livello C3 sarà di appena 27 euro (per approfondire clicca qui). Si tratta delle elaborazioni aggiornate in un documento di dicembre 2024.
Un importo non definitivo, ma che conferma i timori della FIOM: con questo sistema, gli aumenti saranno minimi e totalmente incerti. De Palma torna a parlare di “gratta e vinci salariale”, un modello che abbandona i lavoratori all’imprevedibilità del mercato.