A partire da giugno 2025, l’INPS effettuerà una serie di tagli sulla pensione. I pensionati sono già allarmati, quindi è bene specificare che si tratta, in realtà, non di vere e proprie decurtazioni ma di trattenute necessarie all’INPS per recuperare somme erogate indebitamente nel 2022.
Vediamo meglio di che si tratta.
Chi ha ricevuto il bonus da 200 o 150 euro
Per capire a cosa fanno riferimento queste trattenute occorre fare un balzo all’indietro. Bisogna tornare al 2022, quando l’allora governo Draghi decise di erogare bonus straordinari di 200 e 150 euro a diversi cittadini. L’obiettivo era quello di sostenere le fasce più deboli della popolazione, colpite dall’innalzamento dei prezzi dovuto allo scoppio della guerra in Ucraina.
Il bonus da 200 euro venne erogato a lavoratori, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35 mila euro. Quello da 150 euro, successivo, a lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e invalidi con redditi fino a 20 mila euro. I pagamenti si verificarono tra il 2022 e il 2023.
Ma non tutti i beneficiari ricevettero l’importo corretto. L’INPS ha quindi avviato un processo di verifica per identificare le discrepanze tra quanto percepito e quanto effettivamente spettava in base alle detrazioni fiscali applicate.
Chi subirà la trattenuta sulla pensione
Chi ha ricevuto più di quanto avrebbe dovuto avere subirà una trattenuta per recuperare l’importo indebitamente percepito. Tali trattenute interesseranno dunque i pensionati che nel 2022 hanno ricevuto il bonus una tantum da 150 o 200 euro senza averne diritto. In particolare, saranno coinvolti coloro che:
- hanno percepito il bonus da 200 euro, destinato a chi aveva un reddito annuo fino a 35.000 euro, ma che successivamente si è scoperto avere un reddito superiore a questa soglia;
- hanno ricevuto il bonus da 150 euro, previsto per redditi fino a 20.000 euro, ma che in realtà superavano questo limite.
L’INPS ha identificato queste discrepanze attraverso l’analisi delle dichiarazioni dei redditi del 2021, utilizzate come base per l’assegnazione delle indennità straordinarie.
Pensione più bassa in estate
Le trattenute saranno applicate a partire dalla pensione di giugno 2025, come fatto sapere dall’INPS in un comunicato stampa già all’inizio dell’anno.
Per non gravare troppo sui pensionati, l’INPS ha deciso di recuperare l’importo non tutto in una volta ma attraverso rate mensili da 50 euro.
La trattenuta avrà dunque una durata massima di quattro mesi, da giugno a settembre. Per tutta l’estate, quindi, i pensionati coinvolti vedranno ridursi l’importo del loro assegno.
L’entità della trattenuta potrà variare in base alla somma da recuperare, riflettendo le specifiche situazioni di ciascun pensionato. In caso di impossibilità a effettuare la trattenuta direttamente sulla pensione, l’INPS invierà un avviso di pagamento tramite il sistema PagoPA, consentendo così ai pensionati di gestire il recupero in modo trasparente.
Gli esclusi
Non tutti i pensionati saranno soggetti a queste trattenute. Saranno esclusi coloro che:
- non hanno ricevuto i bonus una tantum nel 2022;
- hanno percepito i bonus in misura corretta, in base al proprio reddito annuo;
- rientrano in categorie di pensionati per i quali non sono emerse discrepanze tra l’importo ricevuto e quello spettante.
L’INPS invierà comunicazioni dirette ai pensionati coinvolti, specificando l’importo da restituire, la durata della trattenuta e le motivazioni del recupero. Chi non riceverà alcuna comunicazione non dovrà preoccuparsi, poiché non sarà soggetto a questa misura di recupero.
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