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La Divisa Non Si Indossa Gratis: il Verdetto Definitivo della Cassazione sui “Tempi di Vestizione”

La Corte di Cassazione ha stabilito che il tempo impiegato dagli infermieri per indossare e togliere la divisa è parte integrante della prestazione lavorativa e, come tale, deve essere retribuito.

Questa decisione rafforza la tutela dei diritti del personale sanitario, riconoscendo l’importanza di queste attività preparatorie nell’ambito della prestazione lavorativa.

Mettere la divisa fa parte dell’orario di lavoro

Se il datore di lavoro obbliga il personale sanitario a indossare la divisa all’interno dell’ospedale o della ASL, allora quel tempo non è tempo perso, ma attività lavorativa vera e propria.

Lo ha ribadito una recente sentenza della Corte di Cassazione, che con l’ordinanza 12519/2025, pubblicata il 12 maggio 2025, ha respinto il ricorso dell’ASL TO4, confermando le decisioni già prese in primo e in secondo grado: la vestizione è considerata parte delle mansioni quotidiane, soprattutto quando viene richiesta per motivi di igiene, sicurezza o regolamento aziendale.

Il caso era nato dalla vertenza aperta da un infermiere in servizio presso un presidio ospedaliero dell’ASL TO4 che aveva chiesto il riconoscimento economico dei dieci minuti giornalieri dedicati alla vestizione e svestizione tra il 2018 e 2020. La Cassazione ha accolto pienamente questa impostazione, definendo quel tempo come “eterodiretto e sistematico” e dunque assimilabile a lavoro effettivo.

Il tempo di vestizione va retribuito

Con questa sentenza, i lavoratori del comparto sanitario possono chiedere la retribuzione per il tempo speso ogni giorno a indossare e togliere la divisa. Questo vale sia per il passato (eventuali arretrati), come nel caso dell’infermiere della ASL TO4, che per il futuro.

«La Cassazione ha riconosciuto con chiarezza che il tempo necessario per indossare la divisa non è un’opzione, ma un obbligo imposto dalle aziende sanitarie. E se è obbligatorio, deve essere retribuito» ha dichiarato soddisfatto Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, il sindacato degli infermieri.

Tale principio vale quindi in tutti i settori, non solo in quello sanitario, e in tutti casi in cui la vestizione:

  • è imposta dal datore di lavoro;
  • avviene nei locali dell’azienda;
  • è funzionale alla sicurezza o all’igiene.

La sentenza stabilisce anche che, collocandosi al di fuori e in aggiunta rispetto alla durata del turno, il tempo di vestizione della divisa non può dirsi ricompreso nelle cosiddette eccedenze orarie. E neanche può essere retribuito tramite riposi compensativi, a meno che non ci sia espressa richiesta del lavoratore.

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