Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm lanciano l’allarme: se entro il 31 maggio non verrà riaperta la trattativa sul rinnovo dei contratti collettivi, sarà sciopero nazionale unitario per tutti i metalmeccanici.
L’annuncio arriva oggi, a Bologna, durante l’Assemblea nazionale convocata dai tre sindacali confederali alla presenza di 1.500 delegati e delegate provenienti da tutta Italia.
Data dello Sciopero dei Metalmeccanici: 20 giugno 2025
La data fissata dai sindacati è venerdì 20 giugno, 8 ore di sciopero in tutte le fabbriche italiane.
Ecco il post social di Fiom Cgil Nazionale:

Si tratta di una proclamazione “sub iudice”, se arriva la chiamata degli Industriali per la ripartenza del tavolo per il rinnovo i sindacati rinunceranno alla mobilitazione. Ma l’aria che tira è che le cose non andranno come pensano i più ottimisti. Anche perchè gli Industriali i soldi in tasca, a giugno, li metteranno per erogare gli aumenti salariali previsti dalla clausola di garanzia (per conoscere gli importi stimati clicca qui).
E poi c’è l’avvicendamento ai vertici di Federmeccanica, aspetto che pesa, e non poco, sull’intero negoziato. Il nuovo Presidente designato oggi, Simone Bettini, imprenditore fiorentino, che prende il posto dell’uscente Federico Visentin, entrerà in carica a luglio prossimo. Prima di allora nulla si muoverà, o quasi, sul fronte sindacale.
Contratti scaduti da un anno, vertenza ferma
I contratti collettivi nazionali di lavoro dei metalmeccanici sono scaduti da quasi un anno, fanno notare i sindacati. Ma le trattative per il rinnovo non sono mai partite davvero.
Fim, Fiom e Uilm denunciano la rigidità delle associazioni datoriali:
- Federmeccanica-Assistal, firmataria del contratto metalmeccanico applicato nelle grandi imprese, scaduto il 30 giugno 2024;
- Unionmeccanica-Confapi, che rappresenta le piccole e medie imprese nel ccnl scaduto il 31 dicembre 2024.
Entrambe rifiutano, al momento, di confrontarsi sulla piattaforma unitaria presentata dai sindacati. La particolare ostilità è verso la richiesta salariale “fissa” ritenuta inadeguata: 280 euro. E rilanciano con aumenti variabili e agganciati all’inflazione (IPCA NEI).
La piattaforma unitaria: aumenti salariali e nuovi strumenti contrattuali
Il rinnovo chiesto dai sindacati parte dai contenuti dell’ultimo contratto nazionale del 2021, ma propone anche elementi nuovi:
- aumenti salariali;
- Strumenti per la difesa dell’occupazione;
- Misure contrattuali per rilanciare l’industria metalmeccanica italiana.
Fim, Fiom e Uilm considerano inaccettabile il blocco del confronto da parte delle controparti. Il rischio, secondo le sigle, è il deterioramento delle relazioni industriali e sindacali in un momento già critico per il settore.
Assemblee nei luoghi di lavoro e blocco degli straordinari
In attesa di una risposta dalle controparti, i sindacati si mobilitano. Nelle prossime settimane continueranno a tenersi:
- Assemblee in tutte le aziende metalmeccaniche;
- Prosecuzione del blocco degli straordinari e della flessibilità.
Un messaggio chiaro viene rivolto alle tre organizzazioni datoriali:
- Federmeccanica;
- Assistal;
- Unionmeccanica-Confapi.
Fim, Fiom, Uilm chiedono una ripresa immediata del confronto senza pregiudiziali, altrimenti lo sciopero del 20 giugno sarà inevitabile.