La tanto attesa emissione straordinaria NoiPA del 26 maggio 2025 non c’è stata. Lo ha confermato – indirettamente – il ministro dell’interno Matteo Piantedosi il 22 maggio scorso in Senato. Niente arretrati per maggio né per giugno.
Circa 400.000 lavoratori in divisa restano in attesa. I sindacati, spiazzati dal rinvio, sostengono però l’iniziativa del ministro: se i ritardi persistono, si valuterà la fuoriuscita da NoiPA per la gestione dei cedolini del personale in divisa.
Chi guardava il calendario resta deluso
Molti dipendenti del comparto sicurezza e difesa, osservando il calendario, si aspettavano un pagamento straordinario emesso nella giornata di oggi, lunedì 26 maggio. La data era stata indicata dai sindacati come utile per sbloccare gli arretrati stipendiali relativi al CCNL 2022-2024 firmato il 18 dicembre 2024 presso la Funziona Pubblica. Parliamo di 5 mesi fa. Invece, arriva solo una doccia gelata.
Doccia fredda dal ministro Piantedosi al Senato
L’intervento era in risposta a un’interrogazione presentata dal senatore Zanettin. A seguire, è arrivato anche il plauso del senatore Gasparri, che ha espresso soddisfazione per la risposta decisa del ministro.
Inefficienze NoiPA nel mirino
Il sistema NoiPA è finito sotto accusa. Gli incredibili ritardi nell’elaborazione e nell’emissione degli stipendi sono diventati strutturali, secondo i sindacati.
Il ministro ha dichiarato che, se la situazione non migliorerà, si valuterà la possibilità di sottrarre a NoiPA la gestione dei cedolini del personale delle Forze di Polizia.
Sostegno unanime dei sindacati alla linea dura
La posizione del ministro ha raccolto il sostegno quasi unanime delle sigle sindacali.
USIF, USIM, UIL Polizia, UILPA Polizia Penitenziaria e FSP Polizia hanno apprezzato la fermezza di Piantedosi.
Per i sindacati, l’ipotesi di uscire da NoiPA è ormai concreta e necessaria, a tutela della dignità professionale del personale in divisa.
Nulla a maggio, nulla a giugno: la rabbia cresce
A oggi non esistono date certe per il pagamento degli arretrati. Il ministro ha escluso anche il mese di giugno. E’ proprio questo il motivo che ha scatenato la rabbia dei vertici del Viminale.
Resta solo la speranza per un’emissione estiva, ma la fiducia tra lavoratori e istituzioni appare ormai logorata.
Nei reparti cresce il malcontento.
Nessuna apertura da Crosetto per il personale della Difesa
Al momento, il ministro della Difesa Guido Crosetto non ha espresso analoga volontà di valutare l’uscita da NoiPA per il personale della Difesa, dell’Esercito e dei Carabinieri. E’ quello che chiedono i sindacati del settore.
L’eventuale separazione del comparto sicurezza da quello militare nella gestione degli stipendi resta, quindi, una possibilità aperta ma non ancora condivisa da tutto il governo.