Nel 1911, in piena età giolittiana, l’Italia fu teatro di una riforma scolastica rivoluzionaria, nota come riforma Daneo-Credaro. Questa legge non solo trasformò la gestione delle scuole italiane, ma sancì per la prima volta il principio della parità salariale tra uomini e donne nel settore dell’istruzione pubblica. Ma come si arrivò a questa svolta? E perché fu necessario garantire un salario uguale per maestri e maestre?
Il contesto storico: l’età giolittiana e le tensioni sociali
Agli inizi del XX secolo, l’Italia era un Paese in fermento. Il governo liberale, guidato da Giovanni Giolitti, cercava di mantenere il consenso sociale ampliando i diritti e migliorando le condizioni di vita dei lavoratori. Fu in questo clima di riforme sociali che prese forma la riforma Daneo-Credaro del 1911.
Le differenze salariali prima della riforma
Prima della riforma, il divario salariale tra uomini e donne nella scuola era evidente. Le maestre guadagnavano solo i due terzi dello stipendio dei loro colleghi maschi. Questa disparità non solo era discriminatoria, ma rifletteva una più ampia disuguaglianza di genere presente nella società italiana dell’epoca.
La riforma Daneo-Credaro: parità salariale e statalizzazione
La riforma Daneo-Credaro fu un atto coraggioso che stabilì per la prima volta la parità salariale tra uomini e donne nelle scuole elementari. Tutti i maestri, uomini e donne, ricevettero un aumento del 30% e furono trasformati in dipendenti statali, superando le vecchie differenze salariali.
Il ruolo della Chiesa e i compromessi politici
La riforma non fu priva di resistenze. La Chiesa cattolica, che gestiva molte scuole, si oppose fermamente alla statalizzazione e alla parità salariale, vedendo minacciata la propria influenza. Per ottenere il sostegno cattolico, il governo dovette negoziare, escludendo i capoluoghi di provincia dalla statalizzazione totale.
Differenze salariali tra uomini e donne nella Scuola italiana
Anno | Categoria | Stipendio uomini | Stipendio donne | Differenza |
---|---|---|---|---|
1910 | Maestri comunali | 100 lire/mese | 66,7 lire/mese | -33,3% |
1911 | Maestri statali | 100 lire/mese | 100 lire/mese | 0% |
La riforma Daneo-Credaro del 1911 rappresentò un punto di svolta per l’istruzione italiana, non solo perché pose le basi per la successiva riforma Gentile, ma anche perché garantì per la prima volta la parità salariale tra uomini e donne nel settore pubblico. Una conquista che, seppur frutto di compromessi, rimane una pietra miliare nella storia dei diritti delle donne in Italia.