HomeEvidenzaDisoccupazione Agricola, INPS "Blocca" le Domande: Ecco Cosa Fare

Disoccupazione Agricola, INPS “Blocca” le Domande: Ecco Cosa Fare

L’INPS ha avviato l’accoglimento delle domande di disoccupazione agricola 2025, e per molti lavoratori è arrivata una buona notizia: lo stato della richiesta è passato ad “accolta”. Tuttavia, non per tutti il processo è andato a buon fine: alcune pratiche risultano bloccate e in attesa di ulteriori verifiche.

Vediamo nel dettaglio a chi spetta questa misura e cosa sta succedendo.

I beneficiari della disoccupazione agricola

La disoccupazione agricola è una prestazione economica erogata dall’INPS a favore dei lavoratori agricoli dipendenti, oltre che a determinate categorie assimilate, come:

  • piccoli coloni;
  • piccoli coltivatori diretti;
  • compartecipanti familiari;
  • operai agricoli a tempo determinato o, in alcune circostanze, indeterminato.

Per avere diritto all’indennità, è necessario aver lavorato nei campi almeno 102 giornate nei due anni precedenti, essere iscritti agli elenchi agricoli provinciali e aver maturato almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria.

Prime domande accolte: cosa succede ora

Come riportato in un articolo di Tuttolavoro24.it, le prime domande di disoccupazione agricola sono state accolte ufficialmente da INPS. Lo stato della domanda è ora visibile sul portale online, nella sezione “Prestazioni” del proprio Fascicolo Previdenziale.

Per chi visualizza la voce “Domanda accolta”, significa che la procedura è andata a buon fine e l’accredito dell’indennità sarà predisposto nei tempi previsti. Entro il 10-15 giugno gli accrediti dovrebbero cominciare.

Disoccupazione agricola “bloccata”: perché succede

Non tutti, però, hanno ricevuto l’esito positivo. Alcuni utenti segnalano che lo stato della loro domanda di disoccupazione agricola risulta “bloccato”. Ecco un esempio:

domanda disoccupazione agricola bloccata

Il blocco della domanda può dipendere da diversi motivi:

  • mancanza di requisiti contributivi o giornate lavorate non sufficienti;
  • dati anagrafici o lavorativi discordanti, che richiedono verifiche manuali;
  • controlli supplementari da parte dell’INPS per situazioni considerate “a rischio errore”;
  • ritardi nella comunicazione dei dati da parte del datore di lavoro, in particolare per i lavoratori a tempo determinato.

In questi casi, la pratica potrebbe rimanere in fase di elaborazione più a lungo, oppure essere oggetto di richiesta di integrazioni o documentazione aggiuntiva.

Cosa fare se la domanda è bloccata

Se la propria domanda risulta ancora “in lavorazione” o bloccata, è consigliabile:

  • Verificare la presenza di eventuali comunicazioni INPS nel Fascicolo Previdenziale.
  • Contattare il proprio patronato di riferimento per chiarimenti.
  • Monitorare regolarmente l’area riservata del sito INPS per aggiornamenti.

In ogni caso è bene ricordare che la lavorazione delle pratiche sta proseguendo in modo progressivo, quindi in alcuni casi si tratta solo di dover attendere qualche giorno in più.

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