HomeCronaca sindacaleFedermeccanica frena sul Rinnovo: Niente Tavolo, Niente Aumenti Certi in Busta Paga

Federmeccanica frena sul Rinnovo: Niente Tavolo, Niente Aumenti Certi in Busta Paga

Durante la conferenza stampa del 29 maggio, a margine della presentazione dell’indagine congiunturale del settore, il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi ha risposto alle domande dei giornalisti. All’evento era presente anche TuttoLavoro24.it.

Le parole del “direttore degli Industriali” hanno evidenziato una posizione ancora molto prudente da parte dell’associazione datoriale sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Segno che la riunione in programma questa settimana non ha portato ad una riflessione diversa sull’andamento del negoziato?

La trattativa per il rinnovo non riapre

Alla domanda diretta sul futuro del negoziato, Franchi non ha fornito alcuna indicazione concreta sulla riapertura del tavolo. Nessun riferimento a possibili date, nessuna disponibilità espressa a un incontro imminente, nessun passaggio formale o informale verso la ripresa delle trattative.

Ha ribadito più volte la disponibilità “a discutere”, ma il discorso è rimasto sul piano generale. Ha sottolineato come Federmeccanica abbia avanzato una proposta già a ottobre e che questa non sia stata discussa, ma non ha fatto alcun passo avanti verso un nuovo confronto.

Un silenzio che pesa, soprattutto per i lavoratori in attesa di risposte sul futuro economico e normativo del CCNL, scaduto da 12 mesi.

Ai Metalmeccanici nessuna aumento fisso. Solo variabili e premi

Ancora più chiaro e netto è stato il passaggio sul tema salariale. Franchi ha ammesso che per gli Industriali non ci saranno aumenti certi, fissi, generalizzati per tutti i lavoratori metalmeccanici. I sindacati sono nuovamente avvertiti: il rinnovo dovrà essere diverso dal passato.

“Il nostro contratto contiene un meccanismo unico: garantisce il pieno recupero dell’inflazione. Nessun altro contratto ha una tutela così solida”, ha rimarcato Franchi intervistato da TuttoLavoro24.it.

L’unico meccanismo di rivalutazione dei salari sarà l’adeguamento all’inflazione secondo l’indice IPCA al netto degli energetici importati (IPCA-NEI), previsto dagli accordi interconfederali. Ma è un meccanismo noto: non si tratta di una novità contrattuale, bensì della base già in vigore.

L’altra leva è il salario variabile al secondo livello di contrattazione. Federmeccanica esclude nuove erogazioni salariali non legate a produttività o margini aziendali. Franchi ha insistito sul fatto che, laddove ci siano utili, si può parlare di redistribuzione tramite premi di risultato. Ma dove gli utili non ci sono, nessun incremento retributivo sarà garantito.

È una posizione chiara: nessuna intenzione di retrocedere da un impianto che punta alla variabilità. Il contratto potrà prevedere aumenti solo dove c’è ricchezza da redistribuire, non ovunque.

Il messaggio lanciato da Federmeccanica è preciso: nessuna apertura sul fronte salariale senza condizioni economiche favorevoli. E nessun passo concreto, almeno per ora, verso la ripresa del negoziato per il rinnovo del CCNL metalmeccanico. Ci si avvia verso l’ennesimo sciopero già proclamato da Fim-Fiom-Uilm per il 20 giugno.

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