HomeEvidenzaContratto Scuola: Tolti gli Anticipi a Docenti e ATA Restano le Briciole

Contratto Scuola: Tolti gli Anticipi a Docenti e ATA Restano le Briciole

Il 28 maggio 2025 si è tenuto l’incontro tra ARAN e i sindacati per proseguire il negoziato sul rinnovo del Contratto Scuola (CCNL 2022-2024).
Le organizzazioni sindacali, specialmente quelle non allineate con le proposte del Governo, hanno messo sul tavolo un tema ormai diventato insostenibile: gli aumenti previsti non coprono nemmeno un terzo dell’inflazione reale.

Contratto Scuola: un rinnovo contrattuale che non copre nemmeno l’inflazione

Facciamo due conti: l’incremento salariale previsto si aggira intorno ai 35-40 euro nette medie in busta paga, a fronte di un’inflazione che ha eroso molto di più. Questo perché, su un totale del 6% stanziato, il personale ha già ricevuto un 3,85% come anticipo grazie all’indennità di vacanza contrattuale. Quindi, nella pratica, restano poco più di due punti percentuali di aumento effettivo.

Molti dipendenti già in pensione, come è accaduto per il personale delle Funzioni Centrali, dovranno addirittura restituire parte dell’acconto stanziato in quanto non oggetto di trattative tra ARAN e OO.SS.

Detassazione come soluzione tampone per la firma del Contratto Scuola: ma a che prezzo?

La UIL Scuola per esempio ha avanzato una proposta chiara: se il governo non vuole stanziare nuove risorse, almeno si proceda alla detassazione degli arretrati e degli aumenti contrattuali.
Una mossa che, secondo i sindacati, permetterebbe di mettere più soldi “veri” in tasca ai lavoratori, senza aumentare la spesa pubblica netta.

Ma attenzione: questo andrebbe a creare un forte squilibrio rispetto a quanto già fatto per il personale delle funzioni centrali dello Stato, che ha già firmato il rinnovo del contratto senza prevedere simili detassazioni.
Si creerebbe quindi una situazione anomala, in cui a parità di aumento contrattuale, i dipendenti del comparto scuola riceverebbero più netto in busta paga rispetto ai colleghi della PA centrale.

Il nodo Aran: i sindacati vogliono trattare lo stanziamento di risorse con il governo

Durante l’incontro del 28 maggio, CGIL e UIL hanno ribadito una posizione molto netta: la trattativa non può rimanere chiusa nei confini dell’Aran, ma deve salire di livello, arrivando a un confronto politico vero e proprio.
Secondo loro, l’Aran non ha margini di manovra per reperire nuove risorse; solo un intervento politico può sbloccare la situazione.

La beffa dei pensionati della scuola: gli anticipi andranno restituiti

Una delle situazioni più paradossali riguarda chi è andato in pensione prima di dicembre 2024.
Questi lavoratori, infatti, hanno percepito nel dicembre 2023 l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale calcolato per tutto il 2024. Ma con la firma del contratto, si troveranno a dover restituire parte degli anticipi percepiti.
Un meccanismo burocratico che lascia l’amaro in bocca a chi ha lasciato il servizio dopo decenni di lavoro, e che rischia di trasformarsi in una piccola-grande ingiustizia sociale.

Buoni pasto, lavoro agile e trasparenza: le partite ancora aperte

Il tema dei buoni pasto resta una battaglia aperta. Anche se le risorse oggi non consentono un’estensione generalizzata, i sindacati vogliono fissare il principio normativo, in modo da spingere il governo a trovare fondi in futuro.

🔎 Tabella riassuntiva: Punti chiave della trattativa

TemaSituazione attualeRichieste sindacali
Aumenti salariali~6% stanziato, di cui già erogato 3,85% → restano ~35-40€ netti mediReperire nuove risorse, detassazione degli aumenti per aumentare il netto
Pensionati usciti entro dicembre ‘24Anticipi già percepiti, ora da restituirenon possono essere oggetto di trattativa in quanto atto unilaterale del governo
Lavoro agile e a distanzaLimitato al personale amministrativo e tecnicoEstensione ai Funzionari Elevata Qualificazione, più giornate e priorità chiare
Buoni pastoAssenti per il personale scuolaIntrodurre il diritto come principio normativo, trovare risorse future

Il prossimo incontro è previsto per il 24 giugno 2025.

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