Una comunicazione ufficiosa da parte dell’INPS ha fatto luce, almeno in parte, sulla questione che tiene in apprensione migliaia di lavoratori agricoli: il pagamento della disoccupazione agricola 2025.
Sebbene non sia stata ancora fissata una data ufficiale, l’Istituto ha fornito alcune indicazioni orientative che fanno sperare in un’erogazione vicina.
Disoccupazione agricola, pagamento entro il 10 giugno
Rispetto agli scorsi anni, i ritardi nelle lavorazioni della disoccupazione agricola sono particolarmente evidenti. Tradizionalmente, l’INPS provvede al pagamento dell’indennità agricola già dai primissimi giorni di giugno. Nel 2024, ad esempio, le prime domande furono liquidate il 4 giugno. Idem nel 2023.
Nel 2025, invece, i lavoratori agricoli si trovano ancora in attesa di comunicazioni ufficiali e di una data certa per ricevere l’indennità. Anzi, gran parte dei braccianti attende ancora l’esito della domanda. Sono pochissimi, infatti, i richiedenti la disoccupazione agricola la cui istanza è già stata accolta.
Pertanto c’è chi ha deciso di rivolgersi all’INPS per avere qualche spiegazione in più riguardo lo stallo delle operazioni:

Tramite i canali ufficiali, l’INPS di Mascalucia (Catania) ha fatto sapere che “orientativamente” il pagamento dovrebbe avvenire nella prima decade di giugno. Tuttavia, viene anche ribadito che non esiste ancora una data certa e definitiva.
Al massimo entro l’inizio della prossima settimana gli accrediti della disoccupazione agricola dovrebbero quindi cominciare.
Perché la disoccupazione agricola non arriva?
Pur non essendo un comunicato ufficiale, questo scambio di informazioni tra l’INPS e un utente lascia intendere che l’ente sia consapevole del ritardo e stia lavorando per sbloccare le procedure nel più breve tempo possibile.
Non è ancora chiaro cosa abbia causato questo slittamento dei pagamenti della disoccupazione agricola. Alcuni esperti del settore ipotizzano rallentamenti dovuti a:
- ritardi nelle verifiche dei requisiti contributivi,
- sovraccarico delle strutture INPS,
- priorità assegnate ad altri procedimenti di pagamento.
Le conseguenze
In assenza di una spiegazione ufficiale, cresce il malcontento tra i braccianti che si affidano all’indennità di disoccupazione agricola come unica forma di sostegno in un periodo di inattività. La lentezza della burocrazia, purtroppo, impatta direttamente sulla quotidianità di migliaia di famiglie. Non ricevere l’indennità entro i tempi previsti, infatti, può significare dover rinviare spese essenziali, come l’affitto, le bollette o persino l’acquisto dei beni di prima necessità.
L’attesa, comunque, sembra stia per volgere al termine. Il consiglio è di monitorare il Fascicolo Previdenziale INPS, accessibile tramite SPID, CIE o CNS. Lì comparirà lo stato della pratica e, non appena disponibile, la data di pagamento.