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ATA, Stipendi a rischio in Estate: Cosa Succede con la Proroga dei Contratti al 31 Agosto

Il personale ATA si trova, ancora una volta, al centro di una questione annosa e delicata: la proroga dei contratti – scaduti il 30 giugno 2025 – di due mesi, fino al 31 agosto 2025, che rischia di compromettere la regolarità del pagamento degli stipendi, in particolare quello del mese di luglio. Le criticità non sono legate alla volontà amministrativa, ma piuttosto ai meccanismi burocratici e alle tempistiche tecniche di emissione delle retribuzioni da parte di NoiPA. In questo approfondimento analizziamo la situazione, le cause dei ritardi e cosa può aspettarsi realmente il personale coinvolto.

Proroga dei contratti ATA: un atto formale che diventa un nuovo contratto

Con l’avvicinarsi del 30 giugno, data di scadenza naturale di molti contratti a tempo determinato del personale ATA, si presenta la possibilità di una proroga fino al 31 agosto 2025. Tuttavia, questa proroga, da un punto di vista contabile e amministrativo, non è una semplice estensione del contratto originario, ma costituisce un nuovo contratto a tutti gli effetti.

Questo significa che l’iter da seguire per rendere operativo il nuovo contratto è lo stesso di quello iniziale: inserimento nel sistema SIDI, validazione e attivazione da parte di NoiPA. Sebbene i contratti a tempo determinato non siano più soggetti al controllo preventivo della Ragioneria Territoriale dello Stato, e questo dovrebbe teoricamente snellire la procedura, i tempi restano stretti e non sempre compatibili con le scadenze previste per l’emissione degli stipendi.

La corsa contro il tempo per l’inserimento della Proroga dei contratti: NoiPA e i limiti operativi

La situazione si complica ulteriormente se si considera il calendario delle emissioni degli stipendi. La rata ordinaria di luglio 2025, ad esempio, sarà emessa il 30 giugno. Questo comporta che, affinché il nuovo contratto possa essere incluso nel cedolino di luglio, esso debba essere inserito e validato prima di quella data.

Il problema è che molte scuole non riescono a gestire in tempo l’inserimento dei nuovi contratti entro il 30 giugno, sia per ragioni di carichi di lavoro sia per limiti tecnici. Dopo il 30 giugno, inoltre, NoiPA è impegnato nella gestione delle emissioni speciali relative ai rimborsi del modello 730, e questo comporta il blocco delle funzioni utili all’inserimento e validazione dei contratti di proroga.

Il risultato è che, pur essendo regolarmente al lavoro, il personale ATA con contratto prorogato rischia di non ricevere lo stipendio nel mese di luglio, o comunque non nei tempi consueti.

Le conseguenze pratiche: stipendio di luglio a rischio slittammento, agosto regolare

Cosa succede, quindi, a chi firma la proroga del contratto fino al 31 agosto? Nella maggior parte dei casi, il personale ATA riceverà lo stipendio di luglio in ritardo. La data massima stimata per il pagamento è intorno al 23 agosto 2025, quando NoiPA potrà riattivare i contratti e procedere con un’emissione speciale.

Lo stipendio di agosto, invece, non subirà ritardi: una volta che il contratto sarà attivo e regolarmente inserito nel sistema, la retribuzione mensile tornerà ad essere erogata secondo la consueta tempistica. Non si tratta, quindi, di una perdita economica, ma di un ritardo che può mettere in difficoltà molte famiglie, specie in un periodo dell’anno in cui le spese aumentano, tra vacanze, tasse scolastiche e necessità familiari.

I crediti da modello 730 non sono a rischio

Una buona notizia, in questo contesto complicato, riguarda i rimborsi del modello 730. Anche se il contratto del personale ATA risulta formalmente non attivo dopo il 30 giugno, i crediti derivanti dal conguaglio del modello 730 saranno comunque erogati. NoiPA gestisce queste emissioni separatamente rispetto agli stipendi e le effettua tramite procedure automatizzate che non richiedono la presenza di un contratto attivo.

Ciò significa che i rimborsi dell’IRPEF a credito, spettanti al dipendente per effetto del modello 730, verranno accreditati regolarmente, anche nel caso in cui lo stipendio di luglio dovesse slittare ad agosto. È un aspetto che può offrire un minimo di sollievo economico nel contesto generale del ritardo.

Cosa possono fare le scuole per ridurre i disagi

Per ridurre al minimo i disagi, le segreterie scolastiche devono agire con tempestività. L’inserimento del contratto prorogato nel sistema SIDI entro la fine di giugno è l’unico modo per garantire la continuità dei pagamenti.

Ecco alcune buone pratiche che possono aiutare:

  • Predisporre con anticipo gli atti di proroga, così da poterli inserire in tempo utile.
  • Monitorare le scadenze NoiPA, tenendo presente le date limite per l’emissione degli stipendi.
  • Comunicare tempestivamente con i lavoratori, in modo che siano consapevoli delle tempistiche e possano pianificare di conseguenza.
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