HomeEvidenzaAssegno Unico, Giugno è il Mese per Salvare gli Arretrati

Assegno Unico, Giugno è il Mese per Salvare gli Arretrati

Giugno è un mese clou per l’Assegno Unico. Perché da segnare sul calendario non ci sono solo le date degli accrediti, ma anche una scadenza che, se non rispettata, può influenzare l’importo in pagamento.

Vediamo tutto quello che occorre sapere.

Da che dipende l’importo dell’Assegno Unico

L’Assegno Unico è una misura di sostegno economico destinata alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni (o disabili senza limiti d’età), erogata mensilmente dall’INPS.

Anche nel 2025 il beneficio continua ad essere modulato in base all’ISEE del nucleo familiare. L’ISEE, infatti, non impedisce l’accesso alla prestazione: tutti i genitori ne hanno diritto, a prescindere dalla loro condizione economica.

Tuttavia, influisce sull’importo in pagamento. Solo con un ISEE aggiornato, infatti, l’Assegno Unico sarà commisurato alla reale situazione economica della famiglia richiedente. Con un ISEE basso, l’importo dell’Assegno Unico sarà più alto. Viceversa, con un ISEE alto l’importo della prestazione si ridurrà.

Per aggiornare l’ISEE c’è da rispettare una scadenza ben precisa. E l’ultima cade proprio a giugno.

Scadenza al 30 giugno per non perdere gli arretrati

Finché il percettore non rinnova l’ISEE, l’INPS eroga l’importo minimo mensile. Ossia 57,50 euro per i figli minorenni e 28,70 euro per i figli tra i 18 e i 21 anni.

L’ultima data utile per l’aggiornamento dell’ISEE ai fini dell’Assegno Unico è il 30 giugno di ogni anno. Solo chi rinnova l’ISEE entro l’ultimo giorno di giugno, infatti, ha diritto agli arretrati decorrenti dal mese di marzo.

Chi presenta il rinnovo in tempo riceverà l’importo corretto, integrato con gli eventuali conguagli a partire da marzo 2025. Questo significa che:

  • se l’ISEE è stato rinnovato entro fine giugno, l’INPS calcolerà tutti gli importi arretrati spettanti;
  • se si presenta un nuovo ISEE da luglio 2025 in poi, non verrà corrisposta alcuna somma arretrata per i mesi precedenti.

Cosa succede all’Assegno Unico se l’ISEE non viene rinnovato in tempo?

In assenza del rinnovo ISEE entro il 30 giugno, l’INPS continua a pagare l’Assegno Unico con l’importo minimo previsto per legge (gli importi suddetti). Di norma, il minimo spetta a chi ha un ISEE superiore alla soglia massima o a chi non ha presentato alcun ISEE.

Chi rinnova l’ISEE dopo giugno avrà diritto solo:

  • all’adeguamento dell’importo a partire dal mese successivo alla presentazione;
  • ma perderà definitivamente gli arretrati relativi ai mesi di marzo-giugno 2025.

Rinnovare l’ISEE entro la scadenza del 30 giugno consente quindi di:

  • ricevere l’importo pieno dell’Assegno Unico, proporzionato alla reale situazione economica;
  • ottenere gli arretrati eventualmente non versati dall’INPS nei mesi da marzo a giugno.

Come rinnovare l’ISEE in tempo utile

L’INPS non prevede eccezioni: chi non aggiorna l’ISEE entro il 30 giugno 2025 rinuncia automaticamente agli arretrati dell’Assegno Unico per i mesi da marzo a giugno.

Per rinnovare l’ISEE, si può procedere in autonomia tramite il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure affidarsi a un CAF o patronato.

È consigliabile farlo prima possibile, perché in caso di ritardi nella lavorazione, la data che conta ai fini degli arretrati è quella di presentazione, non quella di elaborazione da parte dell’INPS.

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