Il Presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, è intervenuto al convegno SNALS per ribadire l’urgenza di chiudere entro l’estate 2025 il Contratto Collettivo Nazionale del comparto Istruzione e Ricerca 2022-2024. Una dichiarazione che sembra più un richiamo al dovere che una vera promessa di soluzione.
Vacanza contrattuale: anticipo o illusione?
Uno dei temi più controversi è quello della vacanza contrattuale maggiorata. Nel 2023 fu erogato un anticipo — pari a circa il 3,5% dello stipendio medio — per attenuare il ritardo nel rinnovo del contratto. Naddeo ha ricordato che questa misura ha assorbito circa il 50% delle risorse disponibili per il contratto 2022-2024.
Ma qui nasce l’ambiguità: se la metà delle risorse è già stata “spesa” per una misura tampone, quanto resta per aumenti veri e strutturali? E soprattutto, possiamo ancora parlare di una trattativa equa e rispettosa della dignità professionale dei lavoratori?
“Non si può andare oltre le risorse stanziate“
“Non si può andare oltre le risorse stanziate.” Questo il mantra di Naddeo. Ma chi stabilisce quanto deve essere stanziato? L’impressione è che il comparto Istruzione, pur essendo formalmente inserito nel pubblico impiego, continui a essere considerato una voce accessoria nel bilancio statale tanto che, per l’anno 2023, il governo Meloni non ha stanziato alcuna somma da destinare alla contrattazione e, con l’erogazione degli anticipi di dicembre 2023 a valere sul 2024, ha depotenziato i soggetti che dovrebbero raggiungere l’accordo sindacale: Aran e OOSS.
Aumenti sì, ma quando? Le proiezioni reali
Il piano di Naddeo è chiaro: firmare entro luglio 2025 per permettere l’erogazione degli aumenti entro fine anno. Ma quali sono, nel concreto, gli aumenti attesi? E come impatteranno sulle diverse fasce del personale scolastico?
Questa la tabella dei possibile arretrati maturati a luglio 2025 dai docenti.
E’ stato riportato lo stipendio tabellare riferito ad ogni fascia di anzianità, l’aumento mensile presunto del 6% e tenendo conto degli acconti mensili già erogati sotto forma di anticipi, abbiamo calcolato gli arretrati maturati a tutto luglio 2025.
Tutte le cifre riportate in tabella sono lordo dipendente.

Aumenti reali, sì, ma insufficienti a colmare il ritardo rispetto al costo della vita. Secondo ISTAT, l’inflazione cumulata 2021-2024 è già oltre il 13%: gli aumenti ipotizzati rappresentano poco più di un terzo del recupero necessario.
Se il contratto non si chiude a luglio, i pagamenti degli arretrati slittano al 2026.
Il presidente Naddeo ha sottolineato che, nel caso il contratto non venga sottoscritto nel mese di luglio, l’applicazione degli aumenti slitterebbe nel 2026 per ovvi motivi tecnici dovuti ai vari passaggi burocratici dovuti per l’approvazione del contratto.
Abbiamo dunque elaborato una tabella, sempre per i docenti, con gli arretrati maturati fino a gennaio 2026.
