A giugno 2025 i lavoratori metalmeccanici riceveranno appena 27,70 euro lordi di aumento al livello C3. Un incremento minimo, che la FIM CISL definisce insufficiente. È il frutto dell’ultrattività prevista dal contratto scaduto e dalla sua “clausola di garanzia”, ma soprattutto è la conseguenza diretta del mancato rinnovo del CCNL, scaduto il 30 giugno 2024.
Federmeccanica rifiuta la trattativa e tiene in ostaggio i lavoratori: ecco come
Secondo il Segretario generale Ferdinando Uliano, il blocco delle trattative è causato da Federmeccanica, che da oltre 12 mesi rifiuta di negoziare senza imporre condizioni inaccettabili. Una situazione che tiene in ostaggio 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, privati di un contratto vero e di aumenti dignitosi.

I lavoratori dovranno quindi accontentarsi di 27,70 euro. Per conoscere tutti gli importi per ogni CCNL e livello di inquadramento clicca qui.
No a contratti senza aumenti: “Inaccettabile e mai visto in Italia”
Federmeccanica pretende un contratto senza aumenti salariali quantificati e certi. Una ipotesi mai vista in nessun accordo sindacale per il rinnovo di un CCNL. Ogni rinnovo infatti prevede un aumento certo ed esigibile per i lavoratori.
FIM CISL respinge questa proposta: in nessun settore italiano esiste un contratto simile. La richiesta di aumenti legati all’inflazione Ipca e alla produttività, già prevista dal Patto della Fabbrica, viene ignorata.
L’accordo con Stellantis dimostra che gli aumenti sono possibili
Uliano insiste nel fare un confronto con il contratto collettivo dell’Automotive. Quale esempio di una buona prassi negoziale.
Il contratto firmato il 6 giugno con Stellantis, Ferrari, CNH e Iveco prevede 140 euro di aumento mensile (per il biennio 2025-2026) e una una tantum da 480 euro. Una dimostrazione concreta che rinnovare è possibile. E che la posizione di Federmeccanica è, secondo FIM, strumentale e irresponsabile.
Il 20 giugno sciopero generale in tutta Italia
L’insoddisfazione sindacale ribadisce con fermezza lo sciopero nazionale unitario di Fim-Fiom-Uilm di 8 ore di proclamato in ogni regione per il 20 giugno 2025. L’obiettivo è rompere l’immobilismo di Federmeccanica e costringerla a riaprire subito il tavolo contrattuale, senza pregiudiziali.