Il Fondo Espero è un fondo di previdenza complementare dedicato ai lavoratori della scuola, nato per integrare la pensione pubblica con una forma di risparmio a lungo termine. Partecipare al Fondo consente di accantonare una parte della retribuzione e il TFR in un fondo che verrà restituito al termine della carriera lavorativa sotto forma di rendita o capitale.
Con la decrescita demografica e le riforme previdenziali, la pensione pubblica rischia di non garantire più un tenore di vita adeguato. Per questo motivo, la previdenza complementare rappresenta uno strumento fondamentale per costruirsi una maggiore sicurezza economica post-lavorativa.
Fondo Espero: cosa dice la Circolare n. 133215 del MIM, la svolta del silenzio-assenso
Secondo quanto stabilito dalla Circolare ministeriale n. 133215 dell’11 giugno 2025, viene introdotta una nuova modalità di adesione automatica al Fondo Espero tramite silenzio-assenso per tutto il personale scolastico assunto a tempo indeterminato con decorrenza economica successiva al 1° gennaio 2019.
In sintesi:
- All’atto della firma del contratto individuale di lavoro, il dirigente scolastico consegna al lavoratore un’informativa scritta.
- Da quel momento, il dipendente ha nove mesi di tempo per manifestare la propria volontà di aderire o rifiutare.
- Se il lavoratore non comunica nulla entro nove mesi, verrà automaticamente iscritto al Fondo Espero.
Anche chi è stato già assunto dopo il 1° gennaio 2019, ma prima della pubblicazione della circolare, riceverà l’informativa e sarà soggetto allo stesso meccanismo temporale.
Le procedure operative per l’adesione al Fondo Espero: cosa fanno scuole e docenti
Per i dirigenti scolastici:
- Consegnare due informative al lavoratore: una sulle modalità di adesione al Fondo Espero e una sul trattamento dei dati personali.
- Registrare su SIDI la data di consegna e presa visione dell’informativa, da cui decorre il conteggio dei nove mesi.
- Dal 2025/2026, il sistema SIDI aggiornerà automaticamente le date per i nuovi assunti al momento della registrazione del contratto.
Per i docenti (personale scolastico):
- Possono accettare l’adesione, manifestando espressamente la volontà tramite l’apposita istanza.
- Possono rifiutare, comunicando il proprio diniego entro nove mesi tramite l’area POLIS.
- Se non fanno nulla, scatta l’adesione automatica per silenzio-assenso.
Comunicazione tra Ministero e Fondo:
- Il Ministero, tramite file criptati e canali sicuri, comunicherà i dati (nome, cognome, codice fiscale e PEC scolastica) dei dipendenti che non hanno rifiutato, rendendoli iscritti al Fondo.
Cosa cambia per chi aderisce e chi no
La differenza principale tra chi aderisce (esplicitamente o per silenzio) e chi rifiuta sta nei benefici economici futuri, nella gestione del TFR e nella composizione della propria pensione futura.

Chi aderisce ha dunque accesso a un capitale pensionistico aggiuntivo, costruito nel tempo grazie al TFR e ai contributi aggiuntivi.