Si è tenuto sabato 21 giugno presso la sede del Ministero del Lavoro in via Flavia, a Roma, l’incontro convocato dalla Ministra Marina Elvira Calderone per riaprire il confronto sul rinnovo del CCNL Metalmeccanici. Presenti le Segreterie nazionali di FIM, FIOM, UILM, insieme alle controparti datoriali Federmeccanica e Assistal.
L’iniziativa del Governo arriva dopo lo sciopero nazionale del 20 giugno, promosso dai sindacati per sbloccare una trattativa ferma dal 12 novembre 2024.
Calderone: “Il Ministero è pronto ad accompagnare il negoziato”
In apertura di riunione, la Ministra Calderone ha dichiarato la piena disponibilità del Ministero e della Presidenza del Consiglio a sostenere il percorso contrattuale, mettendo a disposizione le competenze tecniche per agevolare il confronto.
I sindacati hanno ribadito la volontà di trattare senza pregiudiziali, partendo dai contenuti della piattaforma unitaria, in continuità con il contratto 2021 e con l’obiettivo di migliorare salari, diritti e tutele per affrontare le transizioni del settore.
Federmeccanica blocca tutto: no a tavolo e a nuova data
Ma la risposta di Federmeccanica e Assistal ha deluso le attese: al tavolo le due associazioni non si sono sbilanciate per l’apertura di un negoziato e si sono rifiutate di definire una nuova data per il confronto. Nessuna disponibilità a discutere dei minimi tabellari o a superare le precondizioni già poste mesi fa. Hanno ribadito di voler dare appena l’aumento di 27,70 euro previsto in base alla clausola di garanzia agganciata all’IPCA NEI. E così anche negli anni seguenti.
Un atteggiamento che ha sorpreso i sindacati, giudicato incongruo rispetto alla mobilitazione nazionale appena avvenuta e alle aperture offerte.
Poi la “smentita” di Federmeccanica, ma il secondo comunicato sindacale chiarisce i dubbi
A incontro chiuso, fuori dal Ministero, è arrivata una nota pubblica di Federmeccanica e Assistal che ha cambiato toni: “Abbiamo colto una novità, la disponibilità del sindacato a discutere di tutto. Se sarà confermata, non ci sottrarremo al confronto”.
I sindacati hanno risposto con un secondo comunicato: “Prendiamo atto della rettifica, ma al tavolo è stata dichiarata un’indisponibilità totale a riprendere la trattativa. Noi siamo pronti a discutere, senza pregiudiziali, a partire dalla piattaforma presentata”.
Il messaggio è chiaro: la disponibilità dichiarata da Federmeccanica nei comunicati non trova riscontro nei fatti.
Fiom: “Siamo pronti, ma serve un confronto vero”
“Lo sciopero ha mosso il Ministero, ma Federmeccanica ha scelto di restare ferma. Noi vogliamo trattare per salari, condizioni e stabilità”, ha dichiarato Michele De Palma, segretario generale della FIOM CGIL, all’uscita dal Ministero.
L’attenzione ora si sposta sull’incontro interconfederale – che non riguarda il contratto – previsto per il 26 giugno, tra CGIL, CISL, UIL e Confindustria. Ma per i metalmeccanici, l’assenza di una data certa e di un tavolo attivo resta un segnale negativo.