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Pensioni tagliate, scattano i ricorsi: “per 3,5 milioni di pensionati fino a 1.200 euro in meno”

La Uil Pensionati ha avviato cinque cause pilota contro il taglio delle rivalutazioni delle pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo.

L’iniziativa, sostenuta dal segretario generale Carmelo Barbagallo insieme alla Uil Confederale, punta alla Corte Costituzionale per chiedere l’incostituzionalità dell’articolo 1, comma 309, della legge di bilancio 2023.

L’esito potrebbe cambiare le sorti pensionistiche di 3,5 milioni di lavoratori “collocati a riposo”. Vediamo chi sono.

Rivalutazioni al ribasso

Il meccanismo introdotto dal Governo – anche con l’ultima legge di Bilancio – riduce la perequazione automatica: dal 7,3% previsto dall’inflazione 2022, le pensioni sopra 2.101 euro lordi avranno solo il 6,2%, fino a scendere al 2,3% per gli assegni più alti.

Una misura che, secondo i sindacati, schiaccia i redditi medi proprio in un periodo segnato da inflazione, aumento dei mutui e caro carburanti. Un immobilismo degli assegni che non potrà essere risolto neppure con una ipotizzata riforma fiscale per il 2026.

Nel Lazio 480mila colpiti

Secondo i dati forniti dal segretario generale della Uil Pensionati Lazio, Oscar Capobianco, sono 3,5 milioni di pensionati in tutta Italia a essere penalizzati. Nel Lazio il taglio riguarda oltre 480mila persone, di cui 407mila tra pubblico e privato e 73mila ex liberi professionisti e autonomi. “A tre pensionati su dieci – spiega Capobianco – saranno tolti fino a 1.200 euro l’anno”.

“Scippo legalizzato” e nuova mobilitazione

La Uil parla di uno “scippo legalizzato” che colpisce chi ha lavorato e pagato le tasse per una vita. L’obiettivo non è difendere privilegi, ma riaffermare il principio che la pensione è salario differito.

Nel Lazio, la causa pilota è stata avviata per conto di un ex lavoratore privato, con spese coperte dal sindacato. La seconda fase prevede il ricorso al tribunale del lavoro per i pensionati privati e alla Corte dei Conti per quelli pubblici. Dovrà essere il giudice a valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte Costituazionale.

Oltre i tagli

La Uil chiede anche il rafforzamento della quattordicesima, una riduzione della tassazione, la separazione tra spesa assistenziale e previdenziale e il ripristino di opzione donna. “Il Governo – denuncia Capobianco – ha fatto cassa sui pensionati con un tesoretto di oltre 2 miliardi solo nel 2023. È ora di fermare questa politica dissennata”.

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