Le promesse fatte in campagna elettorale dalla Lega si scontrano con la realtà del governo. Come ricorda Il Fatto Quotidiano, «tutte le proposte che derivano dalla Lega e dai partiti di centrodestra puntano a due cose: chiedere i soldi ai lavoratori e privatizzare la previdenza». Non c’è molto altro.
Dal no Fornero alle false soluzioni
In campagna elettorale, Matteo Salvini e i suoi ripetevano che la legge Fornero andava cancellata e che l’età pensionabile sarebbe stata abbassata.
Oggi, dopo tre anni di governo, quella legge è ancora lì, intatta. Nessuna vera riforma è stata realizzata, nessuna alternativa strutturale è stata trovata. Semplicemente non ci sono le risorse. La “quota 41 per tutti”, cavallo di battaglia del Carroccio, è rimasta uno slogan.
Il TFR trasformato in bancomat
Sempre secondo Il Fatto Quotidiano, «il pasto preferito di Durigon è il Tfr». Il sottosegretario leghista pensa di utilizzare parte del trattamento di fine rapporto dei lavoratori come anticipo pensionistico, o di destinarne il 25% ai fondi privati. Ma quei soldi sono salario differito, proprietà dei lavoratori, non del governo. Costringerli a dirottarli su fondi privati equivale a trasformare la previdenza in un affare per pochi, lasciando sulle spalle dei giovani il rischio di una pensione più povera.
Un governo senza coraggio
Il centrodestra, e la Lega in particolare, hanno dimostrato di non avere né il coraggio né la forza per cambiare davvero il sistema. E puntano a percorrere la via più semplice: spostare risorse già dei lavoratori invece di trovare fondi pubblici. Promettere di cancellare la Fornero e poi proporre di privatizzare la previdenza è la prova di un fallimento politico. Dopo tre anni al governo, il risultato è chiaro: la legge Fornero resta in piedi, mentre i lavoratori rischiano di perdere il controllo dei propri soldi.