Con il ritorno in classe dopo le vacanze estive, milioni di studenti e genitori si trovano a fare i conti con il caro-libri scolastici. Secondo le stime, la spesa media per i testi può superare i 700 euro a figlio, con aumenti di oltre il 5% rispetto al 2019. Il Garante Antitrust ha già avviato un’indagine per verificare l’andamento dei prezzi, mentre il governo valuta nuove misure di sostegno.
La proposta del governo per la detrazione
Nella prossima Legge di Bilancio potrebbe entrare una novità : la possibilità di detrarre dalle tasse anche le spese sostenute per i libri scolastici. A scriverlo è il quotidiano Il Messaggero in edicola il 1° settembre direttamente in prima pagina con un titolo mirabolante. Uno dei tanti che annunciano sostegni e riforme che, nella realtà , non si vedono. Attualmente, le famiglie italiane che sostengono i costi per i libri scolastici possono scaricare solo i costi di iscrizione, mensa, trasporto e attività extracurriculari. L’ipotesi è di allargare gli sconti fiscali includendo i testi, con un meccanismo progressivo legato al reddito e al numero dei figli.
I Bonus per i libri scolastici sono previsti dagli enti locali, come i comuni, e dagli enti bilaterali dei settori commercio, turismo, artigianato, che li erogano a favore dei lavoratori dipendenti, genitori di figli in etĂ scolastica.
Quanto vale il beneficio fiscale
Le simulazioni fatte dagli uffici economici parlano chiaro: per un figlio a scuola la spesa resta alta, mentre la detrazione rischia di trasformarsi in un “contentino”. Con i criteri già usati per il bonus sociale energia, lo sconto potrebbe valere poche decine di euro per nucleo familiare. In pratica, nel 2025 si sosterrà la spesa piena per i libri, mentre il vantaggio fiscale arriverà solo l’anno successivo, con importi ridotti.
Immaginiamo una spesa di 700 euro, come descritto a inizio articolo: il bonus in questo caso sarĂ di appena 133 euro.
I fondi stanziati e i beneficiari
Negli ultimi provvedimenti governo ha previsto un aumento dei fondi a sostegno delle famiglie: dai 113 milioni della manovra 2023 si passerà ai 225 milioni nel 2025, con ulteriori risorse fino al 2027. Le misure dovrebbero favorire studenti e famiglie, ma potrebbero includere anche editori e librai per rafforzare la filiera scolastica. Resta però il nodo principale: la sproporzione tra la spesa immediata delle famiglie e il beneficio fiscale futuro, che rischia di lasciare più amaro che sollievo.