Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è tornato sul tema del divieto di cellulari a scuola. Intervenendo nel programma “10 minuti” su Rete 4 ha ribadito che gli smartphone possono essere portati, ma devono restare spenti e riposti “nel cassettino o nella borsa” per tutta la durata delle lezioni.
Per Valditara è una misura indispensabile per salvaguardare la salute degli studenti e la qualità degli apprendimenti.
Le circolari ministeriali
Il divieto è stato formalizzato con la circolare n. 3392 del 16 giugno 2025, che estende la misura anche alle scuole superiori. E i docenti avranno compiti di vigilanza.
Già la nota n. 5274 dell’11 luglio 2024 aveva fissato regole più rigide per i cicli precedenti. Secondo quanto chiarito dall’URP del ministero, le scuole devono aggiornare il regolamento interno e il patto di corresponsabilità educativa, indicando anche le sanzioni da applicare in caso di violazioni.
Regole, sanzioni e deroghe
Il divieto riguarda tutta la permanenza a scuola, comprese le pause e la ricreazione. Le modalità di gestione dei dispositivi (armadietti, contenitori numerati o sequestro temporaneo) restano affidate all’autonomia degli istituti.
Sono previste deroghe per studenti con disabilità o DSA, tramite PEI o PDP, e per indirizzi di studio che richiedono l’uso del cellulare a fini didattici, come informatica o telecomunicazioni.
Motivazioni e dibattito
Valditara ha sottolineato che la scelta è supportata da studi scientifici che evidenziano come l’uso eccessivo degli smartphone riduca la concentrazione e il rendimento, oltre a incidere sul benessere psicologico. La stretta, però, divide il mondo della scuola.
I sindacati e parte delle opposizioni parlano di eccesso di autoritarismo, mentre alcuni studenti temono una limitazione della libertà personale. La linea del ministro, tuttavia, resta chiara: “Quando si entra in classe si mette via il cellulare e lo si riprende solo quando si esce da scuola”.



