Lo Stato sta sottraendo ai pensionati fino a 91,66 euro al mese: 41,66 euro a causa del fiscal drag e altri 50 euro per il recupero del bonus anti-inflazione.
A denunciarlo è la CGIL, che chiede un rimborso immediato di almeno 1.000 euro e l’avvio di una vera riforma fiscale, per fermare quella che definisce una “ingiustizia sociale” a danno di milioni di pensionati.
Cos’è il fiscal drag e quanto pesa sulle pensioni
Il fiscal drag si verifica quando l’inflazione fa aumentare il reddito nominale di pensionati e lavoratori, spingendoli in scaglioni fiscali più alti, senza un adeguamento delle detrazioni o degli scaglioni stessi. Tutto ciò comporta aumenti di imposta non corrispondenti a una reale crescita del potere d’acquisto.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica lo scorso 5 settembre, il leader della CGIL Maurizio Landini riassume così l’impatto:
“Tra il 2022 e il 2024 lavoratori e pensionati hanno versato 24 miliardi di Irpef in più perché scaglioni e detrazioni non sono stati rivalutati all’inflazione. Per un reddito di 30 mila euro significa circa mille euro persi.”
1.000 euro persi in due anni equivalgono a una diminuzione di 41,66 euro al mese: soldi che possono fare la differenza tra arrivare a fine mese o dover rinunciare a spese essenziali come visite mediche o farmaci.
Restituire 1.000 euro ai pensionati
“Quelle somme vanno restituite subito, anche con un conguaglio fiscale. E il sistema va riformato con un meccanismo automatico di indicizzazione. Non bastano ritocchi dell’Irpef. Serve una riforma strutturale del fisco a favore del lavoro” tuona Landini.
La proposta della CGIL, dunque, è triplice:
- Restituire subito la somma sottratta (circa 1.000 euro) tramite conguaglio fiscale.
- Introdurre un meccanismo automatico di indicizzazione di scaglioni e detrazioni all’inflazione.
- Avviare una riforma strutturale del fisco, con maggiore progressività, più imposte su patrimoni e rendite, e una lotta più decisa all’evasione.
Perdita mensile di 91,66 euro
Oltre alla sottrazione di circa 41,66 euro al mese a causa del fiscal drag, durante l’estate il Governo ha anche avviato il recupero dei bonus anti-inflazione da 200 o 150 euro erogati tra il 2022 e il 2023 dal governo Draghi. Ne avevano diritto solo i pensionati con un reddito rispettivamente entro 35 mila ed entro 20 mila euro.
Tali bonus – pensati per compensare l’aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina – sono stati poi restituiti da chi li ha ricevuti indebitamente. INPS se li è ripresi trattenendo 50 euro dalle pensioni di giugno, luglio e agosto 2025 e, eventualmente, anche settembre.
Il risultato? In estate per alcuni pensionati la perdita totale è stata di 91,66 euro al mese: 41,66 euro per effetto del fiscal drag e 50 euro per via del recupero del bonus anti-inflazione.



