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Carta Dedicata a Te: niente 500€ a chi prende la Cassa Integrazione e vive col 60% del Salario

Con il messaggio INPS del 1° settembre 2025 n. 2519 sono arrivate le prime istruzioni per la carta “Dedicata a te” 2025. Si tratta di un contributo da 500 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, caricato su una carta elettronica fornita da Poste Italiane.

L’agevolazione è destinata alle famiglie con ISEE fino a 15.000 euro. Ma tra i grandi esclusi restano proprio gli operai in cassa integrazione o che percepiscono altri trattamenti di sostegno al reddito come cig o mobilità in deroga.

Famiglie già provate restano fuori

Il decreto conferma che non potranno accedere alla misura i nuclei familiari che percepiscono Cassa Integrazione Guadagni, NASpI, DIS-COLL o altri strumenti di sostegno al reddito.

Una scelta che pesa soprattutto sui lavoratori metalmeccanici, tessili, e degli altri settori industriali colpiti dalle sospensioni di attività. Famiglie già provate dal calo del reddito restano così senza il contributo, nonostante la condizione di fragilità.

Nelle liste dei beneficiari stilate da INPS e attualmente al vaglio dei comuni non ci saranno dunque queste famiglie.

L’equazione “cig uguale aiuto”

Il criterio seguito dal governo e – di conseguenza – dall’INPS è chiaro: se percepisci la cassa integrazione, allora hai già un sostegno e non hai diritto ad altri aiuti.

In realtà, la CIG copre in media il 60% dello stipendio e spesso con lunghi ritardi nei pagamenti e non è certo una scelta del lavoratore. E’ l’azienda che decide quando e se attivare la cassa integrazione.

Le famiglie si ritrovano quindi con entrate ridotte e spese immutate, senza poter contare neppure sui 500 euro della carta alimentare. Una condizione che molti lavoratori vivono come una vera e propria punizione.

Un aiuto che non arriva a chi serve

Per il 2025 il Fondo Alimentare è stato incrementato di 500 milioni di euro, con esclusiva destinazione a beni alimentari e con ulteriori scontistiche nei negozi convenzionati.

Ma chi è in cassa integrazione continuerà a guardare da fuori. La misura che avrebbe potuto garantire un sollievo concreto non sarà accessibile proprio a chi subisce tagli al reddito e si trova a fare i conti con il carovita.

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