Per i lavoratori assenti per malattia, l’INPS può disporre la visita fiscale in qualunque giorno della settimana. In questi casi è obbligatorio rispettare le fasce di reperibilità, uguali per tutti i dipendenti, pubblici e privati.
Gli orari sono fissati dal D.M. 206/2017: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, inclusi sabati, domeniche e festivi.
Chi è esonerato dalle visite fiscali
Alcuni lavoratori non sono obbligati a rispettare le fasce di reperibilità. L’esonero scatta in presenza di:
patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
malattia derivante da infortunio sul lavoro;
malattia riconosciuta come causa di servizio;
stati patologici connessi a invalidità pari o superiore al 67%.
Negli altri casi la presenza a domicilio negli orari previsti è obbligatoria.
Scuse comuni non accettate da INPS
Molti lavoratori assenti al momento della visita hanno cercato di giustificarsi con motivazioni ritenute però non valide dai medici INPS. Tra le più frequenti, bocciate:
“non ho sentito il campanello, ero sotto la doccia”;
“nessuno ha bussato alla porta”;
“ero fuori casa per una commissione veloce”;
“ero dal medico ma non ho avvisato l’INPS”;
“non ho ricevuto l’avviso lasciato dal dottore”;
“il telefono era scarico o spento”.
Conseguenze in caso di assenza
Chi non si fa trovare alla visita fiscale senza motivo giustificato perde l’indennità economica di malattia per i primi 10 giorni. In caso di recidiva o dichiarazioni false possono scattare ulteriori decurtazioni e anche provvedimenti disciplinari. Le regole valgono per tutti i lavoratori in malattia, indipendentemente dal settore di appartenenza.



