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“I Metalmeccanici sono pigri”. E gli Industriali chiedono più di 10 ore di lavoro al giorno (per tutti)

Mentre in Italia i sindacati chiedono le 35 ore settimanali, in Germania cresce la pressione per cancellare il limite delle 10 ore di lavoro al giorno. La BDA, con il presidente Rainer Dulger, chiede di sostituirlo con un tetto settimanale.

Il cancelliere Friedrich Merz, al Wirtschaftsrat della CDU, ha rilanciato gli attacchi alla settimana corta: “Con la settimana di quattro giorni e la work-life-balance non manterremo la prosperità del Paese”, ha dichiarato tra gli applausi degli imprenditori.

L’accusa è implicita, denuncia il sindacato IG Metall, i lavoratori sarebbero pigri”. Tutto falso, i dati raccontano altro. Nel 2024 i dipendenti hanno totalizzato 54,7 miliardi di ore lavorative, otto miliardi in più rispetto a vent’anni fa.

IG Metall: “Discussione di facciata”

Il sindacato respinge l’offensiva. “La realtà in fabbrica non ha nulla a che fare con il dibattito sull’allungamento dell’orario di lavoro. È una Scheindiskussion, una discussione di facciata”, denuncia la presidente Christiane Benner.

Nella produzione superare le dieci ore è impossibile: “Ci sono turni, carichi fisici, lavori sopra la testa. Inoltre, molti sono già costretti a una settimana di quattro giorni senza compensazione salariale perché mancano ordini”.

Orari ridotti per mancanza di lavoro

La crisi industriale ridimensiona la propaganda. Nel primo trimestre del 2025 erano in cassa integrazione 518.000 lavoratori, quasi 200.000 in più rispetto alla fine del 2024.

Nella siderurgia le 35 ore contrattuali sono ormai rare. Con gli accordi di salvaguardia (TV Besch e TV BIT) l’orario è sceso fino a 28 ore. Nella metalmeccanica ed elettrotecnica il T-ZUG, previsto per genitori e turnisti, viene trasformato sempre più spesso in giornate di riposo obbligatorie per tutti.

Flessibilità già garantita

Per IG Metall la propaganda padronale non ha fondamento. “La giornata di otto ore non è un limite rigido. Nel quadro della legge e dei contratti i datori hanno già margini. Il tetto delle otto ore è fondamentale per la salute. Serve protezione, non lavoro senza fine”, ribadisce Nadine Boguslawski, responsabile contrattazione del sindacato.

Dalle fabbriche arrivano conferme. “Abbiamo già flessibilità fino a 43 ore e conti orari pieni di straordinari. I colleghi lavorano tantissimo, i montatori hanno dolori a ginocchia e anche. Come potrebbero lavorare 12 ore al giorno in cantiere?”, denuncia Carsten Ausmann, presidente del consiglio di fabbrica di Feldhaus a Rheine.

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