Lo sciopero del trasporto pubblico di lunedì 22 settembre potrebbe avere un impatto significativo soprattutto nelle città metropolitane. A dirlo sono i dati sulle precedenti mobilitazioni proclamate da USB e altre sigle. A Roma, lo scorso 6 maggio 2024, l’adesione raggiunse il 34,6% per i mezzi di superficie e il 31,5% per metro e ferrovie regionali. Ancora più alta la partecipazione allo sciopero del 20 giugno 2025: il 45,1% dei conducenti di bus e tram si fermò, mentre la metro registrò il 18,3%. A Milano le percentuali furono più basse, intorno al 14-15%, ma comunque in grado di creare rallentamenti.
Il rischio concreto di disagi diffusi
Alla luce di questi dati, è realistico prevedere che lunedì fino a un terzo dei mezzi pubblici possa restare fermo, soprattutto a Roma, Milano e Napoli. Si tratta di una quota sufficiente a provocare disagi diffusi per pendolari, lavoratori e studenti, soprattutto nelle ore non coperte dalle fasce di garanzia.
Roma e Milano: le fasce garantite
Nella Capitale lo sciopero durerà 24 ore e interesserà l’intera rete Atac, compresi i subaffidamenti. Le corse saranno regolari dalle 5:00 alle 8:29 e dalle 17:00 alle 19:59, mentre di notte non circoleranno le linee bus contrassegnate con la “n”.
A Milano ATM segnala che il servizio non sarà garantito dalle 8:45 alle 15:00 e dalle 18:00 fino al termine. Stop previsti anche sulla funicolare Como-Brunate nelle fasce 8:30-16:30 e dopo le 19:30.
Napoli: stop di 24 ore con servizi ridotti
Anm ha confermato la partecipazione allo sciopero dalle 3:01 del 22 settembre alle 3:00 del 23. Le fasce di garanzia saranno 5:30-8:30 e 17:00-20:00. La metro Linea 1 si fermerà a metà mattina e riprenderà solo nel pomeriggio fino alle 19:42. Servizi ridotti anche per Linea 6 e funicolari, senza prolungamenti serali.



