Il segretario generale della Cisl, Daniela Fumarola, intervistata dal quotidiano Italia Oggi nell’edizione del 18 settembre 2025, ha spiegato che l’ulteriore sforzo del Governo finalizzato a dare mettere più soldi sugli stipendi ha cambiato lo scenario. Con lo stanziamento che prevede l’erogazione di 145 euro una tantum per docenti e personale Ata, non ci sono più alibi: il Ccnl scuola deve essere firmato.
Cosa spetta a docenti e Ata
L’intesa per il rinnovo del CCNL 2022-2024 produrrà effetti per oltre 1,2 milioni di dipendenti. Ai lavoratori del comparto istruzione e ricerca andrà un aumento fisso medio di 160 euro lorde al mese, oltre alla “una tantum di 145 euro” promessa qualche giorno fa direttamente dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Fumarola sottolinea che questo pacchetto è il risultato di mesi di impegno sindacale e rappresenta una risposta concreta alle richieste del personale.
Un incremento complessivo del 10%
Secondo la leader Cisl, l’accordo segna un passo storico: “Parliamo di un aumento complessivo che sfiora il 10% delle retribuzioni del comparto”. La contrattazione, ha aggiunto, resta “lo strumento che migliora davvero le condizioni economiche e normative”.
Diversa la posizione di Flc-Cgil, che parla di un aumento del 5,78%, insufficiente a tutelare economicamente i lavoratori che in questi anni hanno subito un’inflazione del 17%.
Firma senza rinvii
Fumarola chiude con un appello: “Il contratto va chiuso rapidamente” anche perchè è andato anche oltre la potenziale scadenza. Dopo oltre un anno di attesa, il rinnovo garantisce risorse certe e nuove tutele. Con la firma, la scuola potrà voltare pagina e i lavoratori avranno finalmente gli aumenti promessi.
