HomeEvidenza34 Anni di Arretrati ai Dipendenti Pubblici: finalmente i Pagamenti

34 Anni di Arretrati ai Dipendenti Pubblici: finalmente i Pagamenti

Nel gennaio 2024 TuttoLavoro24.it pubblicava la notizia dell’uscita della sentenza n. 4 dell’11/1/2024 della Corte Costituzionale, che – di fatto – riconosceva ai dipendenti pubblici 34 anni di arretrati. A distanza di un anno, dopo i primi ricorsi giudiziari, arrivano le prime decisioni dei tribunali che hanno iniziato a dare concretezza a quel pronunciamento. E di conseguenza, le liquidazioni economiche a favore degli statali che hanno vinto le cause.

La sentenza del Tribunale di Napoli

Un caso emblematico è la sentenza n. 461/2025, emessa il 31 gennaio 2025 dal Tribunale di Napoli. Anche in questa decisione:

  • È stato riconosciuto che l’amministrazione ha anticipato il blocco della R.I.A. al 31 dicembre 1990, omettendo di considerare l’anzianità di servizio maturata fino al 31 dicembre 1992;
  • La lavoratrice, inquadrata dal 1987, aveva legittimamente diritto a successive maggiorazioni per scatti biennali, maturati sino al 1993, che non le sono stati riconosciuti.

Il Tribunale ha condannato l’ente al pagamento delle differenze retributive – calcolate con perizia – più gli interessi e le spese legali. Questa sentenza conferma che, anche dopo la Corte Costituzionale, il blocco anticipato al 1990 è un errore da sanare in sede giudiziaria, e fornisce un metodo concreto per calcolare e ottenere gli arretrati.

Nuova sentenza positiva: il Tribunale di Genova

Dopo Napoli, arriva un ulteriore conferma dalla giurisprudenza: il Tribunale di Genova ha riconosciuto il diritto ai lavoratori pubblici agli arretrati derivanti dalla corretta applicazione della maggiorazione R.I.A. La nuova sentenza – la seconda in ordine temporale – si pone in linea con la pronuncia costituzionale e rafforza la strada dei ricorsi individuali.

Anche in questo caso, l’errore dell’amministrazione è stato individuato nell’aver bloccato il calcolo dell’anzianità al 1990, anziché al 1992, con conseguente condanna al pagamento delle differenze retributive spettanti, oltre a interessi e spese.

Arretrati dovuti alla “Maggiorazione R.I.A.”

Il contratto del 1990, l’ultimo prima della privatizzazione del rapporto di lavoro, ribadì il blocco dell’anzianità per i dipendenti pubblici, ma riconobbe una maggiorazione della R.I.A. (Retribuzione Individuale di Anzianità) per chi aveva maturato anzianità entro il 31 dicembre 1990.

Questa maggiorazione, però, non è mai stata adeguatamente applicata per chi maturava l’anzianità successivamente a tale data, lasciando migliaia di dipendenti pubblici in attesa di quanto loro spettava di diritto. La sentenza della Corte Costituzionale ha riaperto il caso, riconoscendo il diritto dei dipendenti pubblici a vedersi riconosciuti questi importi arretrati, che oggi ammontano in media a oltre 8.000 euro lordi pro capite.

Importi della Maggiorazione della Retribuzione Individuale di Anzianità

Ecco gli importi tabellari, in lire, della Maggiorazione della Retribuzione Individuale di Anzianità:

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