Per i dipendenti pubblici che percepiscono lo stipendio tramite il portale NoiPA, si avvicina un appuntamento importante: entro il 30 settembre è possibile chiedere la revoca del secondo acconto IRPEF di novembre.
Si tratta di un adempimento rilevante per chi prevede di avere un reddito complessivo inferiore rispetto a quello stimato o vuole evitare un versamento eccedente rispetto alle reali imposte dovute.
Cos’è la revoca del secondo acconto IRPEF
L’IRPEF viene solitamente versata in due acconti: uno a giugno e uno a novembre.
Il secondo acconto, quello di novembre, viene trattenuto direttamente in busta paga ai lavoratori pubblici tramite NoiPA. Tuttavia, la normativa consente di rinunciare a questo versamento (in tutto o in parte) se si stima che l’imposta finale sarà più bassa.
In pratica, revocando l’acconto, il dipendente eviterà la trattenuta di novembre e pagherà l’imposta effettivamente dovuta in sede di dichiarazione dei redditi.
Scadenza e comunicazione
- La scadenza per chiedere la revoca è il 30 settembre 2025.
- La comunicazione deve essere inviata alle Ragionerie Territoriali dello Stato competenti, che hanno delega sulla gestione degli stipendi NoiPA.
- Dopo questa data, il sistema NoiPA procederà in automatico ad applicare la trattenuta di novembre.
Come fare la richiesta
Per revocare l’acconto, il lavoratore deve:
- Redigere la comunicazione con i propri dati anagrafici e fiscali.
- Specificare la volontà di revocare (o ridurre) il secondo acconto IRPEF.
- Inviare la richiesta alla Ragioneria Territoriale dello Stato di riferimento, seguendo le modalità previste (PEC o consegna).
Attenzione ai rischi
Revocare l’acconto può essere vantaggioso, ma comporta anche dei rischi:
- Se a consuntivo il reddito sarà più alto delle previsioni, il contribuente dovrà comunque versare la differenza in dichiarazione, con possibili interessi e sanzioni.
- La responsabilità della scelta ricade sul lavoratore: NoiPA esegue solo le istruzioni ricevute tramite le Ragionerie Territoriali.



