Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, rilancia la battaglia sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Intervenendo a margine dell’assemblea regionale della Fiom Toscana, in un’intervista rilasciata ad una radio locale, ha messo al centro la difesa del potere d’acquisto contro l’inflazione e la necessità di un incremento salariale aggiuntivo.
Il leader sindacale ha inoltre sollecitato il governo a detassare gli aumenti contrattuali e a restituire ai lavoratori le risorse sottratte dal fiscal drag, rivendicando scelte nette a favore dei salari e della domanda interna.
Vediamo i dettagli.
De Palma: “Serve un incremento salariale aggiuntivo”
Parlando ai microfoni di NovaRadio, il segretario della Fiom-Cgil ha ribadito con forza la posizione del sindacato in vista delle riunione di ottobre per il rinnovo del ccnl industria scaduto:
“Noi saremo a quel tavolo con la nostra piattaforma, chiedendo che il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici sia salvaguardato e che oltre al potere d’acquisto ci sia anche un incremento salariale aggiuntivo, perché il valore generato dal lavoro deve essere redistribuito”.
In sintesi: agli Industriali chiediamo 280 euro di aumento, che tengono conto non solo dell’IPCA (conguagliata a giugno in base al CCNL) ma anche della concreta esigenza di difendere il potere d’acquisto dei metalmeccanici.
La richiesta al governo sulla detassazione
De Palma ha poi puntato il dito contro l’Esecutivo, chiedendo un intervento fiscale che liberi risorse nelle buste paga: “Oggi bisogna investire nel salario. Per questo il governo deve detassare gli aumenti del contratto nazionale”. Senza questa misura, ha spiegato, sarà difficile sostenere i consumi e rilanciare la crescita economica.
Restituire il fiscal drag ai lavoratori
Al centro del ragionamento c’è la questione del fiscal drag. Per la Fiom-Cgil il governo deve frenare il drenaggio delle risorse conquistate con la contrattazione e restituire integralmente ai lavoratori i soldi del loro contratto. In altri termini le conquiste economiche dei sindacati a favore dei lavoratori devono essere detassate, altrimenti l’effetto è nullo.
“Il governo – ha puntualizzato – deve smetterla con il fiscal drag e deve restituire alle lavoratrici e ai lavoratori i soldi del loro contratto”. Una linea che rafforza la richiesta sindacale di salari più alti e maggiori tutele sociali.



