Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha applicato, con la busta paga di settembre 2025, quanto stabilito dal DPCM 4 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 luglio.
Il provvedimento riguarda l’adeguamento del trattamento economico del personale non contrattualizzato, con aumenti, arretrati e rivalutazioni delle indennità.
Chi riguarda l’aumento degli stipendi
L’adeguamento retributivo interessa:
- docenti universitari e ricercatori;
- ufficiali superiori, ufficiali generali e ammiragli delle Forze Armate;
- personale con qualifiche e gradi corrispondenti nei Corpi di polizia civili e militari.
Sono escluse solo le posizioni con importi già forzati dagli uffici del trattamento economico.
Aumenti stipendiali dal 1° gennaio 2025
Dal 1° gennaio 2025 gli stipendi tabellari sono stati incrementati dello 0,61% rispetto agli importi in vigore al 1° gennaio 2024.
Questo aumento riguarda anche diversi assegni tabellari fissi e continuativi, come le indennità pensionabili, le indennità di posizione e le perequazioni stipendiali.
Arretrati in busta paga di settembre 2025
Con lo stipendio di settembre sono stati pagati anche gli arretrati dal 1° gennaio 2025.
- Per le Forze Armate, gli importi sono stati determinati dai sistemi informativi delle amministrazioni di appartenenza.
- Per la Guardia di Finanza, il pagamento avverrà nelle prossime mensilità.
- Per le Forze di Polizia, le indennità operative sono state rivalutate secondo i parametri ISTAT.
Indennità e compensi accessori
Il DPCM del 4 luglio 2025 prevede inoltre:
- la rivalutazione delle indennità operative;
- l’adeguamento delle tariffe di straordinario, con arretrati calcolati centralmente e liquidati dai Punti Ordinanti di Spesa.
Il DPCM 4 luglio 2025 ha previsto un adeguamento degli stipendi e delle indennità con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025 riallineando i trattamenti economici di categorie strategiche come docenti, ricercatori, forze armate e forze di polizia.



