Dal 1° gennaio 2024 è entrata in vigore una novità importante per le Pubbliche Amministrazioni e per i dipendenti iscritti all’ex INPDAP. La legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi 131-133 della legge 213/2023) ha stabilito che, per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2004, gli obblighi contributivi delle amministrazioni pubbliche si considerano assolti con la sola trasmissione delle denunce mensili.
Un cambiamento che semplifica la gestione delle posizioni assicurative e prepara al superamento di “Nuova PAssWeb”, che sarà definitivamente inibito dal 1° ottobre 2025.
Perché era necessaria questa riforma
Prima del 2005, la gestione dei dati contributivi dei dipendenti pubblici era frammentata: documenti cartacei, elenchi annuali e modalità diverse tra le amministrazioni. Spesso i dati erano incompleti, con difficoltà nel reperire le informazioni a distanza di anni.
Questa situazione ha generato nel tempo note di debito, contenziosi e richieste di regolarizzazione per contributi ritenuti mancanti. Con la nuova legge, il legislatore ha scelto di chiudere questa stagione, stabilendo che le denunce mensili costituiscono fonte unica e sufficiente per considerare assolti gli obblighi contributivi fino al 2004.
Chi riguarda la novità
La disciplina si applica:
- a tutte le Amministrazioni pubbliche indicate dall’articolo 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001 (Ministeri, Regioni, Comuni, scuole, università, aziende sanitarie, enti di ricerca, ecc.);
- solo per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2004.
Sono esclusi i datori di lavoro privati iscritti alla Gestione pubblica, come enti economici, società partecipate o enti ecclesiastici.
Addio a Nuova PAssWeb: cosa succede dal 2025
Fino ad oggi molte amministrazioni hanno utilizzato l’applicativo “Nuova PAssWeb” per inserire o correggere manualmente le posizioni assicurative. Questo però ha spesso generato discrepanze e contenziosi.
Dal 1° ottobre 2025, Nuova PAssWeb sarà dismesso. Al suo posto, l’INPS rilascerà un nuovo applicativo, simile come interfaccia, ma integrato con i flussi Uniemens/ListaPosPA. Sarà precompilato con i dati delle posizioni lavorative, evitando correzioni manuali e garantendo uniformità.
Effetti su pensioni e trattamenti di fine servizio
La novità ha impatti concreti anche sulle prestazioni già liquidate o in corso:
- Pensioni: se le denunce mensili riportano imponibili diversi da quelli usati per calcolare la pensione, l’INPS può procedere a ricalcoli.
- Pensione più bassa: l’Istituto deve recuperare gli indebiti, salvo decadenza dopo 3 anni.
- Pensione più alta: si riconoscono arretrati solo se la liquidazione è avvenuta da meno di 3 anni.
- Prestazioni in vigenza (riscatti, ricongiunzioni, computi): valgono gli stessi termini di 3 anni per eventuali correzioni.
- TFS/TFR: variazioni retributive possono portare a riliquidazioni.
- Per il TFS ex ENPAS, i termini di decadenza sono rigidi (un anno o 60 giorni).
- Per ex INADEL e TFR vale la prescrizione decennale del codice civile.
Controlli e prescrizione
Per garantire correttezza, l’INPS ha introdotto un controllo automatizzato di congruità: se le denunce mostrano scostamenti oltre il 20% rispetto ai periodi vicini, scatta un blocco e una verifica.
Sul fronte prescrizione, la norma chiarisce che non rileva per i periodi fino al 2004: la sola denuncia mensile basta a considerare assolti gli obblighi contributivi, anche a distanza di decenni.



