HomeEvidenzaSciopero Generale Tempestivo: la CGIL approva il Documento e dà mandato alla...

Sciopero Generale Tempestivo: la CGIL approva il Documento e dà mandato alla Segreteria

La CGIL si prepara a una mobilitazione di ampia portata. L’Assemblea Generale, riunitasi lunedì 29 settembre 2025, ha approvato all’unanimità — con sei astenuti — un documento politico che prevede la proclamazione di uno sciopero generale tempestivo in difesa della missione umanitaria Global Sumud Flotilla e contro le politiche di guerra. Il testo è stato diffuso martedì 30 settembre, mentre la Flotilla si avvicina a Gaza.

La decisione arriva in un momento di grande tensione internazionale, con il sindacato pronto a reagire immediatamente nel caso di nuovi attacchi o blocchi ai danni della missione pacifista.

La CGIL: sciopero immediato e senza preavviso

Nel documento, la CGIL denuncia con forza il genocidio in corso del popolo palestinese, imputato al governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. Il sindacato chiede l’immediata cessazione delle ostilità e il riconoscimento di corridoi umanitari permanenti verso la Striscia di Gaza.

Al centro della mobilitazione c’è il sostegno alla Global Sumud Flotilla, una missione non violenta internazionale che tenta di rompere l’assedio e portare aiuti umanitari alla popolazione civile. L’Assemblea ritiene che la mancata apertura di corridoi umanitari o eventuali sequestri delle imbarcazioni rappresentino una violazione grave dei valori costituzionali e umanitari.

Per questo motivo, è stato dato mandato alla Segreteria della CGIL di proclamare uno sciopero generale tempestivo in caso di attacchi, blocchi o impedimenti alla Flotilla. Una decisione che segna un salto di qualità nell’impegno del sindacato sul piano internazionale e pacifista.

Sciopero ‘tempestivo’ significa che avrà effetto immediato per tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati, senza preavviso come prevede la Legge 146/90 nel caso in cui sia a rischio l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori. Quelli della Flotilla in questo caso: professori, giornalisti, tecnici, skipper, ecc.

Lo sciopero potrebbe tenersi tra il 1° e il 3 ottobre 2025.

Contro il riarmo e per una nuova economia di pace

Il documento approvato non si limita alla questione mediorientale. La CGIL ribadisce la propria opposizione alle politiche di riarmo del governo italiano, dell’Unione europea e della Nato, ritenute incompatibili con i principi di democrazia e convivenza pacifica.

Il sindacato chiede una svolta netta: dalla logica militare alla diplomazia, fino alla convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida dell’ONU.

Parallelamente, la CGIL propone un’alternativa fondata su una riforma fiscale equa, capace di colpire evasione, ricchezze e rendite per finanziare aumenti salariali e pensionistici, cancellare la precarietà, rilanciare la sanità pubblica e l’istruzione, e garantire sicurezza sul lavoro e diritti per tutti i lavoratori.

Questo impianto politico lega la battaglia contro la guerra a quella per la giustizia sociale, affermando che la pace passa anche attraverso un’economia più equa e sostenibile.

Mobilitazioni, manifestazioni e adesioni sindacali

Accanto alla prospettiva dello sciopero generale, la CGIL ha fissato una serie di appuntamenti e mobilitazioni. Tutte le strutture territoriali e di categoria sono impegnate a organizzare la partecipazione alla manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma, convocata dalle associazioni palestinesi.

Il sindacato sarà inoltre presente alla Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre, tradizionale appuntamento per la pace, e si prepara alla manifestazione “Democrazia al Lavoro” del 25 ottobre, promossa insieme al coordinamento “La Via Maestra”.

Nel frattempo, la USB ha annunciato la disponibilità a proclamare uno sciopero generale in concomitanza con la CGIL, mentre SI Cobas ha già dichiarato uno stop per tutti i lavoratori pubblici e privati venerdì 3 ottobre, scuola inclusa.

Il fronte sindacale, quindi, si compatta su una linea comune di opposizione al riarmo e solidarietà internazionale, con un messaggio politico chiaro: il lavoro e i diritti sociali non possono essere separati dalla pace.

RIPRODUZIONE RISERVATA – I siti web che intendono riprodurre, anche parzialmente, i contenuti del presente articolo sono tenuti ai sensi della Legge sul Diritto di Autore, a citare la fonte "TuttoLavoro24.it" e a creare specifico link all'articolo. Abusi saranno segnalati a Google e Meta (Facebook) per l'immediata rimozione..
spot_img
spot_img
spot_img
- Advertisment -