I primi giorni di ottobre si preannunciano ad altissima tensione in tutta Italia. Una circolare riservata del Dipartimento della Pubblica Sicurezza firmata dal direttore centrale per gli affari generali e le politiche del personale della Polizia di Stato, Forgione, su disposizione del capo della Polizia Vittorio Pisani, invita questori e prefetti a predisporre la “massima disponibilità operativa del personale” dal 1° al 6 ottobre, per fronteggiare un’ondata di mobilitazioni, manifestazioni e cortei ritenuti potenzialmente a rischio. Lo riporta l’agenzia di stampa Adnkronos che riporta anche alcuni passaggi “chiave”.
Mobilitazione pro-Palestina e clima di tensione
Al centro dell’attenzione c’è il corteo nazionale di Roma del 4 ottobre, organizzato nell’ambito della missione umanitaria Global Sumud Flotilla, che sostiene la causa palestinese e critica le operazioni militari di Israele. La circolare, a quanto apprende l’Adnkronos, parla di “un contesto geopolitico mediorientale delicato e complesso” che avrebbe “progressivamente, ma costantemente generato un clima di tensione collettiva destinata a culminare nel corteo nazionale di Roma”. Ma prima del 4 ottobre ci sono altri eventi in programma, come lo sciopero generale già proclamato per il 3 ottobre (con stop a scuola, trasporti e treni), e altri che potrebbero arrivare. Dal Viminale parlano di “iniziative estemporanee“. Non solo scioperi improvvisi e senza preavviso. Vediamo i dettagli.
L’allerta del Viminale: rischio iniziative estemporanee
Il documento evidenzia che “si è recentemente intensificata la mobilitazione antagonista in appoggio alla causa palestinese e contro le azioni militari dello Stato di Israele, contraddistinta da una ragguardevole partecipazione di persone e dall’estemporaneità delle iniziative”. Proprio questa “imprevedibilità” delle proteste, anche con scioperi e cortei improvvisi, preoccupa il Viminale, che richiama tutte le questure a una vigilanza continua e capillare.
La concentrazione di questi eventi è indicata, nel documento, nel periodo che va da mercoledì 1° ottobre a lunedì 6 del mese.
Anche per lo sciopero improvviso pre-annunciato da Cgil, USB e altre sigle del sindacalismo autonomo e di base in caso di attacco degli israeliani alla Flotilla, che in in queste ore è in avvicinamento al mare di Gaza presidiato da Tel Aviv sin dal 2007. Come i lavoratori portuali che per la verità sono già attivi da giorni: a Livorno, riportano le cronache locali, una nave è stata respinta e non potuto effettuare le operazioni di carico-scarico. E proprio sui lavoratori della logistica portuale sono ricaduti gli occhi della Commissione di Garanzia sugli Scioperi che ha inviato a Prefetti, Autorità portuali e Capitanerie di porto di Genova e Livorno, una richiesta di informazioni, per verificare l’eventuale violazione della Legge 146/90 sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, “ai fini dell’adozione di provvedimenti di competenza dell’Autorità di garanzia”.
Settimana di fuoco: proteste, scioperi e ordine pubblico
Oltre alle tensioni sul fronte internazionale, il periodo 1-6 ottobre coincide con scioperi di comparti strategici, iniziative studentesche e manifestazioni di piazza legate al caro vita e alla crisi industriale, in particolare nei settori automotive e metalmeccanico. Il Viminale teme quindi un effetto moltiplicatore che potrebbe rendere più complessa la gestione dell’ordine pubblico.
Il messaggio è chiaro: per la Polizia di Stato, l’Italia entra in una settimana ad alto rischio.



