Sta per iniziare un passaggio decisivo per la categoria medica del settore pubblico: il 1° ottobre si apre la trattativa presso l’ARAN per il rinnovo del CCNL della dirigenza sanitaria per il triennio 2022‑2024, che coinvolge circa 137 mila Dirigenti Medici, Veterinari, Sanitari e delle Professioni Sanitarie.
E già si parla di arretrati, soluzioni concrete per i giovani e la questione dell’extra‑moenia.
Le richieste della Federazione CIMO‑FESMED
La Federazione CIMO‑FESMED arriva al tavolo negoziale con richieste precise, anche se limitate:
- Suddivisione delle risorse disponibili, pari a 602,5 milioni di euro netti, senza modifiche normative immediate (quelle saranno discusse per il contratto successivo 2025‑2027).
- Valorizzazione dei giovani dirigenti: proposta di un nuovo incarico da assegnare dopo due anni dall’assunzione, basato su valutazione professionale, finanziato con circa 25 milioni.
- Parità per chi fa extramoenia: oggi chi lavora in extramoenia riceve solo il 55% della componente fissa dell’indennità di posizione; la richiesta è di un’equiparazione totale, che richiederebbe circa 32 milioni.
- Il resto delle risorse, circa 546 milioni, andrebbe ad aumentare lo stipendio tabellare e le indennità di posizione per tutti i dirigenti.
Secondo Guido Quici, presidente CIMO‑FESMED, l’aumento medio previsto si aggirerà sui 337 euro lordi al mese (corrispondenti al 5,78 % standard per la pubblica amministrazione). A questo si aggiungerebbe l’indennità di specificità medica prevista dalla legge di Bilancio 2024, che però potrebbe subire ritardi se la trattativa si dilunga.
Le richieste della FP CGIL per i dirigenti medici
Anche la FP CGIL Medici e Dirigenti SSN entra al tavolo del 1° ottobre con proposte chiare e decise, puntando su risorse già disponibili, ma non ancora utilizzate.
Tra le priorità indicate dal segretario nazionale Andrea Filippi, ci sono:
- Sblocco dell’indennità di specificità medica, già finanziata dalla Legge di Bilancio 2024 (180 euro lordi mensili a regime), ma non inclusa nell’atto d’indirizzo: secondo la FP CGIL, dovrebbe essere erogata da gennaio 2026, senza attendere il contratto 2025‑2027.
- Superamento dell’ingiustizia che esclude i dirigenti sanitari (non medici e veterinari) da quell’indennità, per un “errore materiale” già ammesso dal Ministero della Salute.
- Correzione della normativa sull’orario di lavoro, per evitare un uso indiscriminato dell’extra-orario e coprire con stabilità strutturale le carenze di personale.
- Valorizzazione dei neoassunti e delle posizioni variabili di tutti i dirigenti, battaglia portata avanti dalla CGIL da due contratti.
- Risoluzione di aspetti contrattuali molto concreti (aspettativa, sostituzioni, periodo di prova, riposi compensativi), che ancora oggi generano interpretazioni diverse tra Aziende.
La posizione del sindacato è chiara: nessuna corsa alla firma, ma nemmeno scontri ideologici. La FP CGIL chiede una trattativa veloce, ma costruttiva e con vere soluzioni politiche ed economiche.
Dirigenti medici: arretrati come per gli infermieri
Vista la latenza nella definizione del contratto 2022‑2024, è inevitabile che si dovrà parlare anche degli arretrati. Chi subirà il ritardo dovrà riceverli, ma ci sono alcuni punti importanti da considerare. Infatti, occorre tenere a mente che dagli arretrati andranno sottratti:
- l’indennità di vacanza contrattuale (IVC),
- l’anticipo contrattuale già erogato, come previsto dalle regole del calcolo arretrati.
Questo meccanismo è già noto per il personale sanitario non medico, che attende il pagamento degli arretrati entro ottobre 2025. Si parla di arretrati fino a 5.500 euro netti per chi opera in pronto soccorso, e cifre fino a circa 1.000 euro per altri ruoli.
Infermieri e operatori socio-sanitari, tecnici e amministrativi attendono anche aumenti medi mensili pari a circa 172,37 euro su tredici mensilità.



