Con l’arrivo dell’autunno, per molte famiglie italiane arriva anche una buona notizia sul fronte dei sostegni economici. L’Assegno Unico, la misura a sostegno dei figli a carico, potrebbe aumentare già da ottobre 2025 per una vasta platea di genitori.
Si tratta di un aumento che va richiesto all’INPS, e non tutti sanno di averne diritto.
Vediamo chi può ottenerlo e cosa bisogna fare per non perdere il beneficio.
Assegno Unico: a chi spetta l’aumento di ottobre
Tra le varie maggiorazioni previste sull’Assegno Unico, c’è anche quella che riguarda le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano.
Questa maggiorazione può arrivare fino a 34,40 euro al mese e si somma all’importo base dell’assegno, già calcolato in base all’ISEE, al numero e all’età dei figli a carico.
Molti genitori non ricevono subito questa somma perché l’INPS richiede una specifica autodichiarazione per verificarne i requisiti. In pratica, il riconoscimento di questa maggiorazione non è automatico: va esplicitamente richiesta.
Pertanto, senza questa comunicazione, anche se si ha diritto all’aumento, l’INPS non lo applicherà.
Lavoro e maggiorazione: chi può richiederla da ottobre
La maggiorazione sull’Assegno Unico per genitori entrambi lavoratori può essere richiesta in ogni momento dell’anno, quindi anche a ottobre, da tutte le famiglie che si trovano in una di queste situazioni:
- Entrambi i genitori iniziano o riprendono a lavorare nel mese di ottobre 2025.
- Uno dei due genitori inizia o riprende a lavorare a ottobre, mentre l’altro già lavorava.
È il caso, per esempio, dei lavoratori stagionali del turismo montano o invernale che, dopo la pausa estiva, da ottobre possono riprendere a lavorare. Oppure degli insegnanti con contratto a tempo determinato che a ottobre tornano in cattedra. O ancora, più in generale, dei disoccupati che iniziano un nuovo lavoro.
In queste ipotesi, la famiglia matura il diritto alla maggiorazione, perché entrambi i genitori risultano percettori di reddito.



