Le notizie circolate in questi giorni sulle presunte sanzioni a carico dei lavoratori che aderiscono allo sciopero generale del 3 ottobre stanno generando grande confusione. Titoli allarmistici e dichiarazioni politiche hanno alimentato un clima di incertezza, ma la realtà dei fatti è molto più chiara: il problema è esclusivamente formale e riguarda solo le sigle CGIL e USB, non chi partecipa all’astensione dal lavoro.
La Commissione di garanzia sugli scioperi ha inviato una comunicazione ai due sindacati, contestando la mancata osservanza dei tempi di preavviso previsti dalla Legge 146 del 1990. Ciò significa che eventuali sanzioni possono ricadere solo sulle organizzazioni sindacali, non sui lavoratori che hanno scelto di aderire.
È anche per questo motivo che il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nonostante i toni duri e i consueti annunci mediatici, non ha ritenuto di dover precettare lo sciopero. La questione, infatti, non riguarda la sicurezza dei servizi pubblici essenziali, ma è un tema di correttezza procedurale tra la Commissione e le sigle sindacali (legato al periodo di preavviso). Sarà eventualmente il giudice del lavoro a dirimere la controversia, sempre nel perimetro fissato dalla Legge 146/1990.
Si Cobas: “Sciopero regolare e tutelato”
Per i lavoratori dunque nessun rischio. Lo sciopero è stato correttamente proclamato da Si Cobas, che ha rispettato pienamente i termini di legge. La Commissione di garanzia ha confermato la regolarità della convocazione e quindi la legittimità della partecipazione, salvo in alcuni settori e ambiti territoriali (Calabria, Marche, Valle d’Aosta perchè coincidente col periodo elettorale).
In un comunicato ufficiale, Si Cobas ha ribadito che chiunque riceva contestazioni dal datore di lavoro – ipotesi rara ma non impossibile – può semplicemente mostrare la lettera di proclamazione dello sciopero o la lettera di riformulazione inviata alla Commissione di Garanzia. Tale documentazione attesta la conformità dell’iniziativa e tutela ogni lavoratore da provvedimenti disciplinari o trattenute non dovute. La garanzia vale per tutti i comparti, sia pubblici che privati.
Scuola, il Ministero conferma la legittimità per docenti e ATA
Anche nel mondo della scuola, dove si erano diffuse perplessità tra docenti e personale ATA, è arrivata una conferma ufficiale. Un avviso del Ministero dell’Istruzione chiarisce che l’adesione allo sciopero è pienamente legittima se riferita alla proclamazione effettuata da Si Cobas, in quanto conforme alla normativa sul preavviso.
Il quadro complessivo, dunque, è chiaro: nessun rischio per i lavoratori, nessuna precettazione, e un contenzioso limitato ai rapporti tra la Commissione di garanzia e le sigle che non hanno rispettato i tempi tecnici. L’adesione resta un diritto, esercitato nel pieno rispetto della legge.



