Federmeccanica e Assistal hanno messo nero su bianco la proposta economica che sarà al centro della trattativa per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici 2025-2028. Il documento, presentato a novembre 2024, che ha scatenato le ire e le proteste dei sindacati fino a portare i lavoratori a 40 ore di sciopero, sarà ripreso nella riunione del 6 ottobre 2025 con Fim, Fiom e Uilm. I suoi contenuti, infatti, non sono mai stati formalmente accantonati, anche se sono arrivate durante gli incontri diverse rassicurazioni nella direzione di una maggiore flessibilità e apertura.
In esso si prevedono aumenti salariali legati all’inflazione, nuovi strumenti di welfare, premi di risultato, incentivi previdenziali e una profonda revisione dell’inquadramento. L’obiettivo: redistribuire ricchezza, garantire continuità professionale e valorizzare le competenze.
Tuttavia, sarà importante vedere quale sarà la reazione dei tre sindacati che probabilmente chiederanno di selezionare solo gli elementi di loro interesse dell’intera proposta, in linea con la loro piattaforma rivendicativa. Vediamoli nel dettaglio.
Aumenti tabellari legati all’inflazione
Gli incrementi dei minimi tabellari saranno agganciati all’IPCA depurato dai beni energetici importati senza fissare gli aumenti certi e garantiti che il CCNL tradizionalmente determina. E’ questa la posizione degli Industriali che più di tutte ha fatto alzare le barricate a Fim Fiom e Uilm. In base alle previsioni del 2025 si prevedeva un aumento tra il 2025 e il 2028, per i lavoratori di livello C3, complessivamente di 173,37 euro lordi, suddivisi in quattro quote annuali.
Gli aumenti erogati a giugno 2025 in base alla “clausola IPCA NEI” pari a 27,70 al livello C3 sono solo una parte di quello che sarà l’adeguamento complessivo. Ora i sindacati si aspettano che Federmeccanica e Assistal mettano più soldi nelle tasche dei lavoratori, per arrivare ai 280 euro richiesti in piattaforma, di cui gli aumenti di giugno scorso sono solo una parte.
Premio di risultato per chi crea valore
Dal giugno 2026, nelle aziende con un margine operativo lordo superiore al 10%, verrà riconosciuto un premio annuo di 700 euro lordi ai lavoratori che non beneficiano già di altri elementi economici collettivi. Se sono già presenti riconoscimenti individuali, l’importo scenderà a 350 euro. E’ quanto prevede la proposta delle Industrie Metalmeccaniche nel documento: ora, a distanza di un anno, occorra verificare al tavolo cosa rimanga di quella idea di migliorare i premi. Sta di fatto che per i sindacati diventa un punto di avanzamento da cui partire.
Soppressione del Sistema degli Aumenti Periodici di Anzianità (APA)
Una delle proposte che ha fatto molto discutere è quella che prevedeva la soppressione degli scatti di anzianità e la loro “conversione” in un elemento economico fisso per l’intero biennio.
Il sistema degli Aumenti Periodici di Anzianità (APA) – si legge nel documento – sarà sostituito dall’Elemento di Continuità Professionale (ECP). Dal 2026 i lavoratori riceveranno in anticipo l’equivalente dei due anni successivi, con un possibile sesto biennio aggiuntivo (520 euro lordi per il livello C3). Gli importi saranno utili al TFR e non assorbibili.
Per i sindacati è solo un modo per le aziende, per abbassare il costo del lavoro, poichè l’erogazione anticipata comporta un abbattimento della retribuzione globale di fatto del lavoratore, su cui si calcolano tutti gli elementi economici aggiuntivi (13a, TFR, straordinari, notturni, ecc.).
Welfare, sanità e previdenza
Previsto un rafforzamento della sanità integrativa per chi ha una RAL sotto i 35mila euro, con minori franchigie dentarie, e una copertura per la non autosufficienza dal 2026 (rendita di 600 euro netti mensili), la cosiddetta Long Term Care. Argomenti su cui Fim Fiom e Uilm sono disponibili a ragionare ma non l’ottica di crea distinguo tra i lavoratori. Sul fronte previdenziale, il contributo aziendale al Fondo Cometa salirà al 2,2%, e al 2,5% per giovani under 35 e donne neoassunte può essere interessante per favorire l’iscrizione dei giovani e garantirgli una previdenza integrativa.
Flexible benefits potenziati
Chi destina i 200 euro annuali di flexible benefits a spese familiari, educative o di mobilità sostenibile riceverà aumenti progressivi fino a 500 euro netti in quattro anni, incentivando un uso sociale e ambientale del welfare aziendale. Questa proposta di Federmeccanica e Assistal va evidentemente commisurata alla loro disponibilità sul salario, su quello che i sindacati chiamano “soldi veri”. Il Welfare per i sindacati è una strada percorribile, a condizione che vi sia piena soddisfazione sugli aumenti della paga base.



