In attesa del rinnovo del contratto 2022/2024, grazie al Decreto Anticipi varato dal Governo il 18 ottobre 2023, i dipendenti pubblici hanno avuto diritto a un Anticipo contratto pari a 6,7 volte l’indennità vacanza contrattuale. Questa voce rappresenta un’anticipazione degli arretrati spettanti, in attesa della definizione completa dei conteggi.
Tuttavia, i contratti riattivati da NoiPA con decorrenza dal 1° settembre 2025 non contengono questa voce.
Un nostro lettore ha chiesto a NoiPA il motivo.
Un problema che scarica sui lavoratori
Chi rientra in questa casistica si è trovato senza l’acconto spettante. In molti casi, NoiPA risponde con e-mail automatiche che dichiarano il sistema corretto e invitano i dipendenti a rivolgersi alle Ragionerie Territoriali dello Stato (RTS) come in questo caso di un nostro lettore di Cuneo:

Un comportamento che solleva delle perplessità:
- da un lato NoiPA centralizza e gestisce i cedolini,
- dall’altro, in caso di problemi concreti, scarica la responsabilità sugli uffici territoriali senza peraltro avvisarli.
Le conseguenze pratiche
Per chi ha il contratto riattivato dal 1° settembre 2025, la mancata erogazione dell’acconto del contratto significa:
- uno stipendio inferiori rispetto al personale in ruolo:
- necessità di rivolgersi presso le RTS competenti.
- incertezza sulle tempistiche di recupero delle somme.
Digitalizzazione sì, ma con troppe lacune
L’episodio evidenzia ancora una volta la distanza tra l’obiettivo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e la realtà quotidiana. NoiPA si presenta come sistema unico e centralizzato, ma in caso di difficoltà rimanda ai territori, costringendo i lavoratori a una doppia fatica: capire a chi rivolgersi e farsi carico di un errore che non dipende da loro.