HomeEvidenzaValditara: "presto nuovi Aumenti per la Scuola". Ma stavolta non per tutti

Valditara: “presto nuovi Aumenti per la Scuola”. Ma stavolta non per tutti

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara torna a promettere incrementi retributivi per insegnanti e personale scolastico. L’annuncio è arrivato il 4 ottobre alla Leopolda di Firenze nell’ambito di un evento organizzato da Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. Il ministro ha confermato l’intenzione di inserire nella prossima legge di bilancio nuove risorse per la scuola.

Intanto le trattative per il rinnovo del contratto 2022-2024 riprenderanno il 9 ottobre all’Aran e, secondo Valditara, l’obiettivo sarà quello di “ridare autorevolezza ai docenti anche dal punto di vista economico”. Il rinnovo infatti è in forte ritardo poiché manca la convergenza tra tutte le forze sindacali e ARAN: il nodo principale sono proprio le risorse economiche.

Ma le nuove “promesse” di Valditara, anche se apprezzabili, non sembrano poter dare un aiuto allo sblocco della vertenza.

“Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti”

Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti e dobbiamo darlo dal punto di vista retributivo – ha dichiarato convinto Valditara –. La prima cosa che ho fatto quando sono arrivato al Governo è stata chiudere il contratto scaduto (2019-2021, ndr), destinando 300 milioni che prima erano destinati a micro-progetti alla contrattazione”.

Il ministro ha aggiunto di aver già presentato al ministro dell’Economia una proposta specifica: Nella prossima legge di bilancio ho fatto una proposta al ministro Giorgetti: dobbiamo incrementare gli stipendi, ma anche intervenire su tutta una serie di figure che ridiano autorevolezza ai docenti”. Un messaggio esplicito al personale docente che sembra dimenticare la questione degli stipendi e aumenti retributivi degli ATA.

La novità: aumenti selettivi, non per tutti

Rispetto al passato, il nuovo orientamento del Governo segna un cambio di passo. Gli aumenti non saranno più generalizzati, ma andranno a premiare figure che svolgono ruoli di responsabilità o incarichi continuativi. In altre parole, non tutti i lavoratori della scuola riceveranno lo stesso incremento: i fondi verranno destinati in modo più mirato.

Attualmente, gli aumenti previsti per il comparto istruzione corrispondono al 6% medio, pari a circa 140-160 euro lordi al mese, più i 240 milioni recuperati da economie interne, che però garantiranno solo una decina di euro aggiuntivi in busta paga, per di più Una tantum. E’ evidente oramai che se si vuole portare le parti contrattuali al rinnovo nel più breve tempo possibile occorre che vengano stanziate ulteriori risorse per questo rinnovo e non solo per quelli degli anni successivi, fanno sapere i sindacati (a partire da Flc-Cgil e Uil Scuola).

Meno burocrazia e attenzione alla formazione

Durante il confronto con Matteo Renzi, Valditara ha anche annunciato un piano per semplificare la burocrazia: “Tra due settimane annunceremo un piano, ha detto, accogliendo la richiesta di alleggerire il carico amministrativo sui docenti.

Infine, ha confermato che la formazione resterà una priorità: “Per la formazione è importante intervenire su quella in servizio”, lasciando intendere che la carta del docente 2025/2026 potrebbe non subire tagli.

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