Il 4 ottobre torna ufficialmente una nuova festa nazionale. Con 247 voti a favore, solo 2 contrari e 8 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge che istituisce come giorno festivo il giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Una scelta simbolica e spirituale, che però non porterà cambiamenti concreti ovunque.
Infatti, in molti comuni italiani il Santo di Assisi è già il santo patrono e, di conseguenza, il 4 ottobre è già considerato festivo a livello locale.
San Francesco è già il patrono in Umbria: niente giorno in più
Molti Comuni umbri celebrano già il 4 ottobre come festa patronale. Questi sono:
- Assisi (PG) – È la città natale di San Francesco e il centro principale della devozione al Santo; il 4 ottobre è festa patronale ufficiale.
- Perugia (PG) – Capoluogo dell’Umbria, ha San Francesco come co-patrono; il 4 ottobre è festa civile in tutta la regione.
- Foligno (PG) – Festeggia San Francesco come patrono secondario; il 4 ottobre è considerato giorno festivo locale.
- Spello (PG) – Celebra il Santo con processioni e chiusura degli uffici comunali.
- Gubbio (PG) – San Francesco è patrono insieme a Sant’Ubaldo; il 4 ottobre è comunque giornata di festa.
- Terni (TR) – Anche qui è venerato come compatrono e il 4 ottobre è festivo locale.
- Città di Castello (PG) – Festività locale con celebrazioni religiose e chiusura delle scuole.
- Montefalco (PG) – Il 4 ottobre è festivo per il patrono San Francesco, con messa solenne e fiera cittadina.
- Bastia Umbra (PG) – Festa patronale dedicata a San Francesco, con chiusura di scuole e uffici pubblici.
- Deruta (PG) – Comune umbro dove il 4 ottobre è giorno di festa patronale ufficiale.
In pratica, l’Umbria è l’unica regione italiana in il Santo d’Assisi è patrono regionale, e il 4 ottobre è riconosciuto per legge come festività civile in tutti i comuni umbri.
Pertanto, chi lavora in queste zone non riceverà una festività in più: la giornata rimarrà festiva, esattamente come prima, sovrapponendosi con la giornata festiva nazionale. E in Busta paga sarà contabilizzata una sola festività.
Festeggiato anche al di fuori dell’Umbria
Ma anche al di fuori dell’Umbria ci sono dei comuni che già celebrano la festività di San Francesco d’Assisi. Anche se è spesso compatrono o patrono secondario, in diverse città italiane il 4 ottobre è comunque riconosciuto come festa locale con chiusura di scuole, uffici o mercati.
Per esempio, è patrono o compatrono e il giorno della sua festa è festivo locale:
- a Lucca (Toscana) – il Santo di Assisi è compatrono della città; il 4 ottobre è festa locale con chiusura di scuole e celebrazioni nel convento a lui intitolato.
- a Castrovillari (Calabria) – San Francesco di Paola e San Francesco d’Assisi sono entrambi patroni; il 4 ottobre è riconosciuto come giorno festivo comunale.
- a Lodi (Lombardia) – Il 4 ottobre è festa patronale in onore di San Francesco d’Assisi, con sospensione delle attività scolastiche.
- a Paola (Calabria) – Pur essendo San Francesco di Paola il patrono principale, il 4 ottobre è festa civile in onore del Santo d’Assisi.
- a Caltagirone (Sicilia) – San Francesco è compatrono; il 4 ottobre è giornata di festa cittadina con chiusura delle scuole.
- a Enna (Sicilia) – il Santo d’Assisi è compatrono, e la festa è celebrata con processioni e chiusura degli uffici comunali.
- a Recanati (Marche) – Festeggia San Francesco come patrono secondario; il 4 ottobre è festivo comunale.
- a Grottaglie (Puglia) – Il 4 ottobre è festa patronale in onore di San Francesco d’Assisi, con chiusura delle scuole e celebrazioni pubbliche.
- a Cetraro (Calabria) – Il Santo è compatrono; il 4 ottobre è giorno festivo per decreto comunale.
- a Oristano (Sardegna) – San Francesco è compatrono cittadino, e il 4 ottobre è riconosciuto come festività locale con sospensione delle attività scolastiche.
In molte di queste città, la festa patronale del Santo di Assisi è istituita con delibera comunale e comporta la chiusura degli uffici pubblici e delle scuole, anche se non sempre coincide con un vero “giorno festivo” a livello nazionale o regionale.
Per i lavoratori e le scuole in questi territori il 4 ottobre è da tempo un giorno non lavorativo, quindi l’introduzione della nuova festività non comporterà ulteriori benefici o riposi aggiuntivi.
La novità per il resto d’Italia: ma l’effetto si vedrà dal 2027
Per tutti gli altri lavoratori e cittadini italiani, che finora non celebravano il Santo come patrono, il 4 ottobre inizierà a essere una vera e propria giornata festiva a partire dal 2027.
Perché non subito dal prossimo anno? Semplice: nel 2026 il 4 ottobre cadrà di domenica, una data che già di per sé è non lavorativa per la maggior parte delle categorie. Solo a partire dal 2027, quindi, i dipendenti inizieranno a beneficiare concretamente di un giorno in meno di lavoro (o di retribuzione aggiuntiva per chi lavora nei festivi).



