HomeCronaca sindacaleStop a Bonus e Mance per i Metalmeccanici: approvato il Documento

Stop a Bonus e Mance per i Metalmeccanici: approvato il Documento

La Uilm ha approvato il documento conclusivo dell’Assemblea nazionale svoltasi il 2 e 3 ottobre 2025 a Roma, presso il Teatro Italia, alla presenza di oltre 500 delegate e delegati. Un appuntamento che ha fatto il punto su contratti, industria e diritti, in un momento di forte tensione per la manifattura italiana.

Il sindacato è impegnato su più fronti: il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici industria, scaduto il 30 giugno 2024, le vertenze aperte con il Governo su ex Ilva, manovra economica, cessione Iveco, crisi del settore automotive e delocalizzazioni negli elettrodomestici.

“Il Paese ha bisogno di una vera politica industriale e non di interventi estemporanei – si legge nel documento –. Servono investimenti, regole e una strategia per difendere la manifattura italiana”.

“Stop a bonus e mance, servono aumenti contrattuali certi”

Nel testo approvato dall’Assemblea, la Uilm rivendica con forza la necessità di più salario e meno orario (le 35 ore sono viste come un obiettivo irrinunciabile), ma anche la fine dei provvedimenti una tantum. “Basta bonus e mance. Servono soldi veri in busta paga, afferma il documento, ribadendo che i lavoratori non possono più vivere di misure temporanee e variabili che si traducono in sostegni economici di basso valore.

Per questo il sindacato chiede agli industriali di rinnovare subito il CCNL Federmeccanica-Assistal, con un aumento medio di 280 euro lordi per il livello C3 previsto nella piattaforma unitaria firmata da Fim, Fiom e Uilm.

La contrattazione deve tornare al centro – si legge ancora nel testo – perché è con i contratti che si redistribuisce la ricchezza e si costruisce equità”.

Appello al Governo: Detassare gli aumenti per evitare il fiscal drag

Alla parte datoriale, la Uilm chiede risposte concrete; al Governo, invece, chiede una detassazione degli aumenti contrattuali, per evitare che il recupero salariale venga vanificato dal fiscal drag.

I lavoratori devono vedere in busta paga il frutto delle loro battaglie, non solo sulla carta”, sottolinea la nota. E aggiunge: “Bisogna premiare il lavoro, non gli extraprofitti”.

Un sindacato in prima linea

Il documento approvato a Roma segna una linea netta: difendere l’occupazione, rilanciare la manifattura, aumentare i salari e ridurre gli orari.
La Uilm conferma il suo ruolo di protagonista in una fase cruciale per l’industria italiana: “Diamo valore alla manifattura – conclude il testo – per costruire un Paese più giusto, più eguale e più coeso”.

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