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Lavoratori e Pensionati pagano il doppio delle tasse degli Autonomi: 6.900€ contro 4.000€

In occasione dell’uscita Cgil torna a denunciare le profonde disparità del sistema tributario italiano per chiedere un sistema più equo. A parità di reddito, lavoratori dipendenti e pensionati pagano molte più imposte rispetto agli autonomi e a chi vive di rendita finanziaria. È quanto emerge da una recente elaborazione dell’Ufficio Economia Cgil, che evidenzia il peso crescente del drenaggio fiscale su salari e pensioni.

A parità di reddito, i lavoratori pagano il doppio

La Tabella 4 del documento Cgil mostra chiaramente le differenze: su un reddito annuo di 35.000 euro nel 2025, un lavoratore dipendente versa 6.898 euro di imposta, un pensionato 8.413 euro, mentre un autonomo in flat tax paga solo 4.095 euro. Chi percepisce rendite finanziarie si ferma a 4.375 euro.

Un divario netto che, secondo la Cgil, fotografa l’“iniquità orizzontale” del sistema, dove a parità di reddito e di servizi ricevuti, le imposte sono profondamente diseguali.

Evasione e tax gap nel lavoro autonomo

La Cgil richiama anche i dati del Mef sull’economia non osservata: nel lavoro autonomo e d’impresa la propensione all’evasione fiscale (tax gap) raggiunge il 66,8%.

Solo nel 2023, gli autonomi in regime agevolato (flat tax al 5% o 15%) hanno versato 3,6 miliardi di imposta. Se su questa platea si applicasse l’Irpef ordinaria, il gettito aumenterebbe di oltre 5 miliardi, e addirittura di quasi 23 miliardi se si tenesse conto anche dell’evasione stimata.

Un professionista con 85.000 euro di reddito paga oggi circa 7.000 euro di tasse, contro i 19.000 che verserebbe con l’Irpef ordinaria e i 59.000 che corrisponderebbero al reddito reale non dichiarato.

Nessuna addizionale locale: sanità e servizi penalizzati

Gli autonomi in flat tax non pagano addizionali regionali e comunali, contributi che finanziano sanità, trasporti e infrastrutture locali, a cui gli autonomi non partecipano.

Se anche solo venisse applicata l’addizionale regionale, il gettito aumenterebbe di 445 milioni di euro; considerando il tax gap, la cifra salirebbe a oltre 1 miliardo.

La Cgil sottolinea che questi importi, se recuperati, potrebbero essere destinati al rafforzamento dei servizi pubblici, in particolare del sistema sanitario nazionale, oggi sotto pressione.

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