Nel Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) approvato dal Consiglio dei ministri il 2 ottobre 2025, arriva la conferma ufficiale: il bonus mamme sarà rinnovato anche per il 2026 e potrà essere potenziato, sia nell’importo che nella platea delle beneficiarie.
Il contributo, pensato per sostenere la natalità e incentivare l’occupazione femminile, continuerà a essere un aiuto economico diretto alle lavoratrici con almeno due figli. Intanto, però, le lavoratrici attendono ancora l’erogazione del bonus 2025, che sarà corrisposto in un’unica soluzione verso la fine dell’anno.
Vediamo in dettaglio a chi spetta il bonus, come funziona, e cosa cambia nel 2026.
Cos’è il bonus mamma e perché è stato introdotto
Il bonus mamme è un’integrazione al reddito introdotta con la Legge di Bilancio 2025, con uno stanziamento iniziale di 300 milioni di euro, poi potenziato a 480 milioni grazie a un ulteriore finanziamento annunciato a giugno dalla Ministra del Lavoro, Marina Calderone.
L’obiettivo è chiaro: favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, sostenendo le madri lavoratrici e incentivando la natalità in un contesto demografico sempre più fragile.
Come funziona il bonus: importo e modalità
L’integrazione consiste in 40 euro al mese per ogni mese (o frazione di mese) effettivamente lavorato dalla beneficiaria. Il pagamento non è mensile, ma avviene in un’unica soluzione a dicembre, sotto forma di bonus cumulativo. Pertanto, se una lavoratrice ha lavorato tutti i 12 mesi del 2025, riceverà 480 euro in un’unica tranche.
Dall’INPS si attende ancora il pagamento relativo all’anno in corso:

La misura è stata riconfermata anche per il 2026, con l’intenzione di potenziarla, anche se i dettagli (eventuale aumento dell’importo o allargamento della platea) saranno definiti nella prossima Legge di Bilancio.
A chi spetta il bonus mamme
Il bonus è destinato a tutte le lavoratrici con almeno due figli, di cui il più piccolo deve avere meno di 10 anni. In caso di tre o più figli, l’età massima del figlio più piccolo sale a 18 anni.
Inoltre, serve rispettare altri requisiti:
- Reddito da lavoro fino a 40.000 euro annui,
- Contratto di lavoro dipendente (a tempo determinato o indeterminato), autonomo o libera professione.
Sono escluse le lavoratrici domestiche.
Cosa cambia nel 2026: conferma e potenziamento
Secondo quanto riportato nel DPFP, il bonus mamme sarà “confermato e potenziato” per il 2026. Questo significa che:
- Resterà attiva l’integrazione mensile da 40 euro (o superiore, se aumentata).
- Potrebbero esserci novità su importi, requisiti o modalità di erogazione.
- L’onere di spesa per il 2026 potrebbe superare i 500 milioni di euro.
Al momento, però, non sono ancora noti i dettagli sull’estensione. Questi saranno definiti nella Legge di Bilancio 2026, attesa entro fine anno.



