Anche nel cedolino di ottobre 2025 faranno la loro comparsa quasi due milioni di Buste Azzurre, accanto ai cedolini NoiPA dei dipendenti pubblici.
La Busta Azzurra sarà una novità per molti, in particolare per i neoassunti a tempo determinato o indeterminato, che la troveranno per la prima volta disponibile nella propria area personale del portale NoiPA.
A cosa serve la Busta Azzurra
La Busta Azzurra non è altro che un’icona che consente di aprire un file PDF contenente informazioni personali e riservate relative al lavoratore.
Fino a qualche anno fa, questi dati erano inseriti direttamente nel cedolino NoiPA, il che poteva creare imbarazzo nel caso in cui fosse necessario presentare il documento a terzi per dimostrare il reddito.
Oggi, grazie a questo nuovo formato, le informazioni sensibili vengono separate dal cedolino principale e raccolte in un documento dedicato.
In genere, la Busta Azzurra può includere:
- l’applicazione delle nuove detrazioni fiscali introdotte con il taglio del cuneo fiscale (circa 83,33 €/mese);
- i periodi di assenza per malattia;
- avvisi personalizzati delle Ragionerie Territoriali dello Stato (RTS), come segnalazioni o variazioni amministrative;
- informazioni su fondi di previdenza integrativa (Espero, Perseo).
La finalità principale è la trasparenza: offrire al lavoratore un quadro chiaro e personalizzato che spiega perché lo stipendio netto risulta in un certo modo, soprattutto in presenza di novità fiscali o conguagli.
Un’esclusiva dei dipendenti amministrati da NoiPA
La Busta Azzurra è una caratteristica unica di NoiPA.
Dopo anni in cui la comunicazione tra amministrazione e personale era spesso impersonale, questo piccolo spazio digitale restituisce un’idea di attenzione e responsabilità.
Significa riconoscere che dietro ogni cedolino non ci sono numeri, ma persone con diritti, aspettative e percorsi diversi.
Per i neoassunti, rappresenta il primo contatto con una pubblica amministrazione che tenta di parlargli con chiarezza e rispetto.
Per chi è in servizio da tempo, è la conferma che la modernizzazione non passa solo dai software, ma anche dal modo in cui si comunica valore e fiducia.
